domenica 30 marzo 2008

Povero Ernesto



Erano mesi che aspettavo di andare a vedere questo spettacolo: I nostri sogni appesi ad un basco.
Brani letterari, tratti dai libri che hanno parlato del Che, si susseguivano accompagnati dalla musica dei Rua Port’alba.
In questo clima politico, in cui la sinistra non si trova quasi più, cercavo emozioni forti, avevo voglia di rinverdire i miei ideali, gustando anche un bello spettacolo ed invece sono stata delusa.
Più che ad uno spettacolo messo in scena in un teatro, mi sembrava di assistere ad una sagra con musica di sinistra, suonata alla buona (per usare un eufemismo).
I musicisti cercavano di coinvolgere il pubblico, ma si vedeva che ci credevano poco anche loro.
Due ballerini ogni tanto intervenivano con danze popolari, ballate malino, oppure con glaciali tango, in cui l’uomo dimenava le gambe, puntando minacciosamente le caviglie della compagna di danza.
I brani letti, tra una canzone ed un’altra, dovevano essere quelli più rappresentativi della vita del Che, tratti da “Senza perdere la tenerezza”, di Paco Inacio Taibo II, “Diario di Bolivia”, di Guevara, “Istruzioni per cambiare il mondo”, di Marcos ed altri ancora, più belli ed intensi.
Peccato che erano letti male, in fretta e senza scandire le parole, completamene inespressivi, per cui non si riuscivano molto a seguire ed hanno perso d’intensità!
Intensità miracolosamente ritrovata, invece, quando hanno letto “Jo soy el Diego” di Maradona, in cui el Pibe de oro spiega il suo tatuaggio di Che Guevara e, sinceramente, con tutto il rispetto per il grande calciatore, avrei voluto lo stesso trasporto anche per le parole di Marcos, TaiboII, Guevara, Cormier!
L’apoteosi è stata raggiunta quando, nel finale, sulle malinconiche note di Cancion con todos, è comparso il ballerino travestito da Comandate Che Guevara, con tanto di sigaro tra le labbra, che si mostrava in pose accattivanti e pseudo-introspettive!
Ma per favore… Almeno un po’ di pietà, per noi ignari spettatori!

PS:
Ero curiosa di vedere la fascia d’età che sarebbe venuta a vedere questo spettacolo. Ho trovato quasi esclusivamente sessantenni, evidentemente, nostalgici di una sinistra scomparsa ed ammazzata definitivamente stasera da questa performance.

venerdì 28 marzo 2008

Si può andare ancora più a sinistra?

Ho aderito ad un gioco che fa vedere graficamente in che posizione sei, rispetto alle future elezioni.

Elezioni 2008. Io sono qui. E tu dove sei?

Ecco il mio risultato:


Ma ancora un po' più a sinistra non si può?

domenica 23 marzo 2008

Gli AUGURI non si negano a nessuno


Debbo dire che essendo mis(s)-credente, non sento molto il giorno di Pasqua. Per me è una festa consumistica come le altre, ed ovviamente si ricevono gli auguri più svariati, anche da persone che non senti da mesi. Siamo tutti più buoni, anche a Pasqua. Dunque oggi ho chiamato una mia amica, non per gli auguri, ma per salutarla e basta. Compongo il numero, e risponde una voce di bambino. Già in un altro post (qua), avevo parlato di come i bambini si appropriano del telefono, rendendoti la comunicazione con gli adulti davvero difficile. Bene, anche questa volta mi risponde un bambino, ma la cosa strana è che nella casa che avevo chiamato non dovevano esserci bambini. La mia amica, non ha figli. Sentendo la voce di bimbetto però penso che magari è un nipotino (alla lontana) che l’è andata a trovare, e quindi pongo comunque la mia domanda, convinta di aver fatto il numero giusto.
“Pronto?” Pigola il bambino
“Ciao, c’è Anna?”
“Mamma?”
“Hem… no, Anna…” ma il bambino è già schizzato via dal telefono, ed è corso a chiamare la mamma, infatti lo sento che dice: “Mamma, è per te… non lo so chi è, non me l’ha detto.”
Ci credo che non te l’ho detto, non me ne hai dato il tempo! E non t’avevo manco chiesto di MAMMA, ma di ANNA!

Attendo paziente che arrivi la donna al telefono, convinta ancora di aver fatto il numero giusto, magari il bimbo mi farà parlare con la mamma, che a sua volta mi passerà la mia amica ANNA! Arriva la mamma.
“Pronto chi è?” mi chiede la mamma del bimbetto sordo.
“Ciao sono Elise”

“Ah… ciao, come stai?” risponde la mamma, che cerca di capire chi sono, fingendosi contenta di sentirmi.

Decido, allora, che è il caso di uscirmene da questa conversazione surreale, tra madre e figlio ero ormai rassegnata al peggio!
“Bene, grazie, ma comunque penso ci sia un errore, penso di aver sbagliato numero, io cercavo casa Tal dei Tali, ho chiesto di ANNA non di MAMMA…!”
“Ahhhhhhh, allora no, hai sbagliato numero” risponde lei allegramente.

“Si, infatti, mi scusi.”

“Ma no figurati… Comunque BUONA PASQUA!”
“Grazie anche a lei e FAMIGLIA.”

Ecco, in questo giorno si ricevono gli auguri anche sbagliando numero, anche se uno non li ricerca, ed allora beccateveli anche da me….

BUONA PASQUA ANCHE A VOI!

PS: la foto è quanto di più chitc sono riuscita a trovare in rete...

martedì 18 marzo 2008

Odori




Quando ho iniziato a fare il corso di vino, tra le prime lezioni c’era quella dell’esame olfattivo. Bisognava dare un nome ai profumi che sentivamo. Annusando il vino, si sentivano odori floreali, fruttati, o di spezie, a seconda della sua composizione. Ad alcuni sapevo dare un nome, c’era la ciliegia, c’era l’amarena, i frutti di bosco, altri li riconoscevo come familiari, ma non riuscivo a dargli un nome; questo accade perché, da brava cittadina, ho perso (ed in alcuni casi non ho mai conosciuto) il ricordo dei profumi dei fiori e dei frutti. Così, stanotte che non ho sonno, mi sono messa a pensare agli odori, a quanto siano fondamentali nella nostra vita ed a quanto siano abbinati ai ricordi. L’odore del talco, per esempio, mi rasserena, mi ricorda la pelle da bambina dopo il bagno. L’odore della cioccolata che si squaglia nella pentola sul fuoco, mi ricorda torte fatte, feste, amici, buon umore, candeline che vengono spente. L’odore della salsedine, mi ricorda di giorno, mattinate passate sulla spiaggia, e di notte, trasportato da un vento carezzevole, mi fa ripensare a falò, a chitarre, ad abbracci sotto un sacco a pelo. L’odore dell’interno di una macchina, spesso mi ricorda i viaggi fatti, le soste agli autogrill mangiando panini e bevendo bibite, le canzoni cantate e gridate, lo stare tutti stretti in macchina, ma felici perché si faceva qualcosa insieme. L’odore della terra bagnata dalla pioggia, mi ricorda l’infanzia passata a fantasticare sulle fate dei boschi, con mia sorella, oppure le vacanze in Trentino dove tutto era pieno di profumi e di colori. L’odore della legna bruciata, anche se passo davanti ad una pizzeria con il forno a legna, mi fa subito pensare all’Abruzzo, alle viuzze strette dei suoi paesi, ed al fumo che esce dai camini. E poi c’è l’odore delle persone che ami. Non saprei dare una definizione a quegli odori, ma li riconoscerei ovunque, ne sono sicura; ed è bellissimo, quando t’infili sotto le coperte e senti ancora il “suo” odore addosso, che ti accompagna nei sogni, come una tenera invisibile presenza. Poi ci sono degli odori che senti per caso, perché più penetranti di altri, durante un’atmosfera particolare, una serata, un concerto, un momento bello, ed ogni volta che sentirai quell’odore, ti ricorderai di quell’emozione. Ci sono giorni in cui sento la mancanza di alcuni odori, come un dolore fisico, vorrei sentirli per rivivere, per ricordare, ma non sempre è possibile. Sono piccoli miracoli che accadono, quando meno te l’aspetti, e forse per questo ancora più magici. Stanotte però non sono alla ricerca di odori conosciuti per ricordare, stanotte mi domando quale sarà il prossimo odore che mi emozionerà, provo ad immaginarlo, ad intuirlo, e nel frattempo mi godo l’elettrizzante attesa della scoperta che arriverà.

mercoledì 12 marzo 2008

Un corso "allappante"




Ultimamente è nata una discussione con le mie amiche su come sia difficile allargare il giro di amicizie, e soprattutto per le persone single, di venire a contatto con ambienti in cui ci sia anche la possibilità di fare “incontri interessanti”. Quali sono per esempio i luoghi migliori per socializzare? Da ragazzina qual erano per me? Io frequentavo centri sociali, le discoteche mi sono sempre state sulle scatole, là (nei centri sociali) era facile conoscere sempre gente nuova, si aveva interessi in comune, un’ideologia da condividere, ma al momento non condivido più quel tipo d’ideologia, e soprattutto l’età media dei frequentatori dei centri sociali s’è abbassata (per non dire che è la mia ad essersi alzata!). Andare in una palestra? Certo mi farebbe bene, ma come si fa a socializzare tra uno step ed un attrezzo? Già m’immagino a bestemmiare per la fatica, il sudore, l’attrezzo che mi si rivolta contro, e l’affanno che mi impedisce anche di mugugnare un cordiale saluto… no, la palestra non è, almeno per me, un logo per socializzare. Allora cosa resta? Iscriversi ad un corso. Ora l’iscrizione ad un corso è una scelta non facile. Devi trovare un corso che per prima cosa ti piaccia fare e che abbia una funzione anche socializzante, perché se per esempio fai un corso di meditazione, sei là per meditare, mica per fare conversazione! In più, bisogna trovare un corso che sia (per quanto mi riguarda) economicamente accessibile e di breve durate, perché i corsi troppo lunghi, dopo un po’ mi stressano! Così tra i vari corsi che ho preso in esame, quello che rispecchiava più le mie esigenze è stato quello di Degustazione del Vino. Per prima cosa potevo imparare qualcosa che m’interessa molto conoscere, appunto il vino. Seconda cosa, quale situazione migliore per socializzare se non una tavolata con qualche bottiglia di vino aperta? Si sa che il vino porta alla socializzazione, ti predispone bene alla chiacchiera, amplia i tuoi sensi, insomma una situazione ideale per conoscere persone nuove, che condividono con te il gusto per le cose buone, per i piaceri del palato e perché no, della vita; inoltre era di sei lezioni, una alla settimana, ad un prezzo decisamente accessibile. Così, insieme ad altre due amiche che ho coinvolto, abbiamo partecipato per un mese e mezzo a questo breve corso di degustazione. Il corso c’è piaciuto molto, abbiamo incominciato a conoscere un po’ meglio il vino, la sua produzione, i vari vigneti, il modo giusto per assaporarlo, la diversità di sentori e dei sapori, le differenze visive. Adesso quando berrò vino con gli amici, potrò iniziare a fare la “figa” valutando il vino e la sua P.A.I. ( non vi spiego cos’è, che c’ho messo sei lezioni per capirlo!!!) per fare un buon abbinamento con i cibi (sempre che prima, i miei amici, non mi mandino giustamente a quel paese!). Dunque lo scopo d’iniziare a conoscere meglio il vino, ed ad avvicinarsi a lui con maggior rispetto è pienamente riuscito. Tutto sommato anche la socializzazione con le altre persone del corso è ben riuscita, ci siamo divertiti tanto, ma mi rendo sempre più conto che per le zitelle rampanti come me la vita è dura! E si, perché ci vuole anche culo a trovare i compagni giusti, o meglio, quelli che vorresti come compagni! Alla prima lezione, io e le mie amiche, quando abbiamo visto chi erano i nostri compagni di corso ci stavamo mettendo a ridere per non piangere! Infatti, oltre a noi tre, gli altri partecipanti in ordine erano: una famiglia intera (definita da me la famiglia Brambilla), composta da padre, madre e dalle due figlie più o meno adolescenti (e considerando che una delle mie amiche fa per lavoro la psicologa e si occupa di dinamiche familiari, le ho consigliato di dargli il biglietto da visita, che magari almeno ha trovato nuovi pazienti!),e da due uomini, di cui uno sposato con prole, in libera uscita dalla famigliola, ed un altro (il Pierino della classe) che, invece, fino all’ultima lezione non siamo ben riuscite a capire quante ex mogli, e compagne attuali, figli suoi ed acquisiti abbia in realtà. Dunque un bel quadretto di scoppiati, pronti per una bella terapia di gruppo (compresa io e le mie amiche, sia chiaro), visto che in vino veritas! Sinceramente, pensavo che ad un corso di degustazione di vino partecipasse un targhet diverso di persone, la famiglia Brambilla mi ha decisamente spiazzato, occupare quattro posti così…ah, che spreco! Allora, stando così le cose, ho deciso che il prossimo corso che farò, se avrò voglia di cercare una conoscenza maschile nuova, sarà uno di “Taglio e Cucito”, magari vi parteciperà anche qualche scapolo o uno separato dalla moglie, che vorrà imparare a rammendarsi i calzini da solo!

domenica 2 marzo 2008

Persepolis di Marjane Satrapi



Alcuni anni fa andai a vedere, al Castel dell’Ovo, una mostra di un fumetto, il primo iraniano: Persepolis di Marjane Satrapi. L’autrice aveva scritto e disegnato, in quattro volumi, la storia della sua vita in Iran e dei mutamenti durante la rivoluzione Islamica, avvenuti nel suo paese.
Per saperne di più sul fumetto leggete qua. Ne rimasi subito entusiasta, e lessi il fumetto.





Da quanche giorno è uscito nelle sale cinematografiche il film tratto dall'omonimo fumetto, ed avendolo visto oggi, ve lo consiglio vivamente!
Un film d’animazione intelligente, ironico, toccante, inteso, da non perdere!
L’autrice Marjane Satrapi è anche regista del film insieme a Vincent Paronnaud, e questo garantisce la qualità dei disegni del film.
Un inno alla libertà di espressione.
Un fumetto ed un film per i diritti civili e per la condizione della donna nei paesi mediorientali (ed aggiungerei anche occidentali).
Altre notizie le trovate qua.

E questo è il trailer.


sabato 1 marzo 2008

Vota Antonio, Vota Antonio,Vota Antonio La Trippa!

In questo periodo di campagna elettorale, ne faccio anche io un po' a mio favore.
Tranquilli, non ho intenzione di candidarmi alle prossime elezioni, lascio che si ammazzino da soli.
Vi invito invece a votare per un concorso a cui ho partecipato.
Il caro Baol, ha indetto un concorso, ha chiesto di inviargli una foto inedita e di darle un titolo.
Foto e titolo serviranno come ispirazione per un suo prossimo post.
Io ho inviato la foto di un dipinto, che ho fatto anni fa.
La coda di una Balena che esce dal mare, e come frase: "A volte basta un nonnulla...per danzare in mare."
Ecco, se avete voglia di partecipare come votanti (tranquilli, non mi offenderò se non votate la mia foto ;-) ce ne sono molte di interessanti secondo me, e comunque ne potrete votare tre...! ) eccovi il link: A volte basta un nonnulla...
Bene che dirvi... Vota Antonio, Vota Antonio, Vota Antonio La Trippa!!!