giovedì 28 agosto 2008

W la leggerezza


In questa fase di "ricostruzione", oltre al classico taglio di capelli (molto simbolico), c’è anche una frase che mi sono ripromessa di dirmi spesso quando ci sono delle situazioni personali che non mi piacciono:

“Chi se ne frega!”

E’ incredibile quanto sia liberatorio ripetersela.

lunedì 25 agosto 2008

Fogli bianchi



E’ da un bel po’ che non scrivo, è solo che sono in una fase di rielaborazione della mia vita. Questo Agosto sta finendo, la mia città si sta ripopolando, purtroppo. Il silenzio che regnava per le strade in questi giorni era quello che cercavo. Riuscivo a sentire meglio i miei pensieri. L’assenza, dei tenutari di questa casa, ha facilitato il mio ritrovarmi e capire cosa voglio da me e dalla mia vita. Era un anno che m’ero persa. Sarebbe facile accusare fatti contingenti, in realtà sono stati solo l’alibi per perdermi, ma non la vera causa. La causa era un’altra e la sapevo bene, ma non volevo vederla, perché siamo bravissimi a prenderci per il culo, quando vogliamo. Il silenzio surreale della città, la libertà nella mia casa, hanno permesso che trovassi quell’equilibrio nel caos emotivo che sto vivendo, per ritrovarmi. I passi che dovrò affrontare non saranno facili e provo una sensazione mista tra eccitazione e paura. L’eccitazione è data dal sapere che è tutto ancora da scrivere, che ho foglio e penna per farlo, e che sono LIBERA di scegliere il cammino che voglio percorrere, perché ci sono mille strade e possibilità ancora da scoprire, tutto sta ad iniziare a scrivere. La paura è data dal fatto che ad avere tutta questa libertà di scelta, un po’ ci si sente persi. Da dove cominciare? E se si commettono errori? Saprò cadere e rialzarmi? Ma la sfida è questa, là dove la paura mi frenerà, sarà il momento d’insistere e di andare avanti. Perché non c’è niente di più soddisfacente di affrontare una paura. Magari si perderà, ma non c’è nulla di più angosciante per un essere umano che il rimanere fermi nel punto dove si è. I piedi servono a camminare, non ad ancorarci come radici nella terra. E’ una gioia guardarmi allo specchio e dirmi: “Ben tornata”. Sarà una gioia dirmi, guardandomi allo specchio: “Mi piace quello che sei diventata”.

venerdì 15 agosto 2008

Vagina Trainer

Esistono degli esercizi che le donne posso fare per migliorare la muscolatura vaginale.
Servono anche per aumentare il piacere sessuale durante il coito.
Se non ricordo male ci fu un episodio di Sex and the city in cui ne parlavano.
Nel telefilm era Samantah, che mentre pranzava con le amiche, esercitava i suoi muscoli vaginali e già allora la cosa mi fece molto ridere, ma vedere questo video qua, che spiega come fare, è davvero esilarante!!!


domenica 10 agosto 2008

Hermoso



Hermoso è una parola spagnola, che tradotta in italiano è delizioso. Me l’ha detto una mia amica che vive da anni in Spagna, questo termine qua, quando ha ascoltato la mia teoria sulle “Palle di vetro”. Ci stavamo confrontando su alcuni dubbi esistenziali, su cosa sia giusto fare, su cosa sentiamo, su alcune scelte fatte e sui risultati ottenuti. Chiacchierando le ho raccontato di una mia scelta, che ha portato ad un bel ricordo, che se pur con un po’ di nostalgia per quello che è stato ed ora finito, rifarei uguale, senza rimpianti. Lei mi diceva che magari qualcosa, di quel ricordo, si può ancora recuperare, che magari si può riprendere un filo, ma io le ho risposto “No, non è possibile, sarà la mia seconda palla di vetro.”
“Palla di vetro?” mi chiede lei.
“Si, Palla di vetro.”
“Spiegami.”
E così le ho spiegato la mia teoria sulle Palle di vetro:
“Ricordi quando vivevamo al Miranda? Ricordi quanto ero innamorata di Sandro? Negli ultimi tempi, quando la storia si era ormai esaurita, lui era cambiato, non era più lo stesso, non era la persona di cui mi ero innamorata. Aveva preso una deriva autolesionista, ed io non lo stimavo più, non lo riconoscevo. Quando decisi di andare via dal Miranda, mi era quasi impossibile allontanarmi da Lui e da quel posto, che tanto avevo amato. L’unico modo per andare via, per essere libera, era di accettare che quell’amore restasse dentro di me, per sempre. Così, decisi che i ricordi belli li avrei conservati in una Palla di vetro, dimenticando gli ultimi brutti. Sarebbero restati là, racchiusi e visibili, ma impossibili da toccare. La mia Palla di vetro. L’unico modo per far sì che una cosa che abbiamo tanto amato, ci permetta di lasciarla.”
Stasera ho aggiunto un’altra Palla di vetro, ed adesso sono due.
Quando “feci” la mia prima Palla di vetro, pensavo fosse l’unica. Non avevo contemplato l’ipotesi che nel corso della vita avrei avuto il bisogno di farne altre, anche perché ricordi che valgano la pena, davvero, di essere messi in una Palla di vetro sono pochi.
Eppure sono stata fortunata, ne ho avuto un altro.
E se ci penso, ce n’è ancora un altro, che prima o poi metterò in una Palla di vetro, ma per quello c’è ancora del tempo, ancora non è arrivato il momento.
Così, l’immagine di una vita fatta di Palle di vetro mi rassicura. E'
Hermosa una vita fatta così.
Le vedo là, poggiate su una mensola, l’una di fianco all’altra ed io che guardandole sorrido.

venerdì 1 agosto 2008

Memento

"Quando perdiamo il diritto ad essere diversi, perdiamo il privilegio di essere liberi."


Charles Evans Hughes