venerdì 28 dicembre 2007

Un ultimo saluto a Giulia

Per me lo scrivere è terapeutico, i pensieri prendono forma, e restano sul foglio bianco. Si allontanano da me, e mi lasciano respirare. Ed allora io scrivo. Scrivo perché oggi è stata una di quelle giornate che vorresti ricominciare d’accapo, in maniera diversa. Vorresti, che come quel film, I giorni della marmotta (o un titolo simile), tutto ricominciasse d’accapo. Vai a dormire, e quando suona la sveglia il giorno dopo è lo stesso giorno, ma le cose che ti accadono benché uguali, sono diverse, perché tu l’affronti in maniera diversa. Così, se si ripetesse questa giornata, mia nonna non sarebbe stata portata al pronto soccorso con l’autoambulanza, per una caduta in casa, perdendo con il dolore e la paura, la dignità che ogni essere umano ha diritto di mantenere, sempre. E non starei in attesa di una telefonata che mi faccia sapere come sta, se può tornare a casa, se la tengono ricoverata, se si è fatta quello che tutti temiamo. Così, magari, non avrei singhiozzato a telefono, con la mia più cara amica, che ha perso l’altro ieri la sua Giulia, la nostra Giulia, una cagna di dieci anni. La morte del proprio cane è un dolore immenso, ed al primo che lo sottovaluta, giuro che lo prendo a calci nel sedere.
Ci si prende cura di loro, come fossero eterni bambini.
Dipendono da te per tutto, e ti ricambiano con immenso amore, senza chiederti nulla in cambio. Se stai male, loro ti guardano, ed il loro scodinzolio vuol dire “Sorridi, ‘a nuttata passerà!” . E quando quello scodinzolio non c’è più, è un pezzo di te che se ne va. Ma poiché il tempo non si ferma, né torna indietro, questa giornata c’è stata, ed ancora non è finita, perché attendo una telefonata, che almeno spero porti notizie non troppo cattive. Per Giulia, una canzone degli Ashram:


She was my silence
She was my love
She was my friend but now she’ gone

She knew the secret
She’s in my soul
She love my essence… she was my dog
My sweet dog



Ciao, Giulia....