lunedì 20 ottobre 2008

Gabbie dorate



Stamattina ero a passeggio con la Smilza nei giardinetti vicino casa. In realtà, la Smilza ha il permesso solo di costeggiarli i giardini, perché sono recintati da una lunga cancellata, ed ai cani è vietato l’ingresso. Provavo una gran pena per la Smilza, che annusava, desiderosa, quell’erba umida. Comunque, mentre li costeggiavamo, ho fatto caso ai cartelli di divieto esposti in bella mostra all’ingresso dei cancelli:
Vietato l'ingresso ai cani.
Vietato fumare.

Mi sono soffermata a pensare al controsenso di questi divieti.
Il divieto di fumo, nei parchi pubblici, è in vigore da un annetto ed è ridicolo. In una città con un tasso di smog altissimo, non è certo il fumo di sigaretta (fumata all’aperto!) che danneggia i polmoni di bambini ed anziani! Il divieto ai cani, anche è ridicolo. Se il cane è tenuto a guinzaglio, i padroni educati ed alzano gli escrementi degli animali, non vedo perché non possono entrare, anzi ai bambini serve il confronto con il mondo animale, s’imparano un mucchio di cose da due cani che giocano! Se è per difendere i bambini da eventuali aggressioni canine, le sbarre della cancellata sono abbastanza larghe da far infilare il braccio di un bambino fuori, o il muso di un cane dentro, allora che senso hanno? Così, quei divieti, quei giardini, mi sono sembrati lo specchio della nostra società: chiudersi in gabbie “dorate”, inutili.
Improvvisamente, mi hanno fatto una gran pena quei bambini chiusi là dentro a giocare e
guardando la Smilza ho pensato che, io e lei, stiamo meglio fuori da certe gabbie.