domenica 22 giugno 2008

Tempi duri per la Dog Sitter - parte seconda

Anche questo pomeriggio, l'arzilla vecchietta mi ha fatto un paio d'agguati.
All'arrivo mi ha fatto prendere un colpo mentre uscivo dall'ascensore: aveva messo il guinzaglio al cane (di quelli che si allungano per un tot metri) per cui, appena aperta la porta dell’ascensore, mi sono trovata Nemo tra i piedi e lei che urlava “Oddio…non so fermarlo questo coso!!!”.
“Signora! Mi ha fatto venire uno spavento!” le dico io, in piena tachicardia.
Mi avvicino, per prendere il guinzaglio, mantenendo la porta dell’ascensore aperta, visto che Nemo s’era piazzato dentro e non aveva nessuna intenzione di uscire di lì , e lei mi dice: “Aspetta, volevo dirti una cosa, ma non mi ricordo cosa..”
“Facciamo così, signora, me la dice quando ritorno eh!” Riuscendo a sfuggirle, almeno per il momento, infatti chiudendo l’ascensore, la sento dire:
“Va bene, nel frattempo ti preparo il caffè.”
“Merda”, penso, “un altro caffè no, il mio fegato chiede pietà!”
Dunque, di ritorno dalla passeggiata con Nemo, il caffè non sono riuscita ad evitarlo.
Ci sediamo in cucina, dove erano già preparate le due tazzine, mi guardo intorno e vedo che la macchinetta è già pronta su un fornello, ma con la fiamma spenta. Mi assale allora un dubbio, il caffè era già pronto per essere versato, oppure ancora doveva essere fatto?
La signora nel frattempo, però, parlava e parlava e parlava… E del caffè dopo dieci minuti, nessuna traccia.
Se io non mi prendevo sto cavolo di caffè, non mi avrebbe mollato!
Come ricordarle di darmi il caffè senza essere scortese? Ecco, allora, m’è venuta in mente una GENIALATA:
“Signora, sento un leggero odore di gas, e vedo che il fuoco sotto la macchinetta è spento. Non l’ha ancora acceso, oppure s’è spento da solo?”
“Huuuu, che sbadata! Me n’ero dimenticata!”
Ecco, brava, ricordatene, se no facciamo ora di cena per prenderci sto caffè…miiii che stress!!!

Insomma… L’incubo continua:

Tempi duri per la Dog Sitter

La vita della dog sitter è dura eh…
Certe volte ti capitano clienti assurdi, ovviamente parlo dei proprietari dei cani!
Ieri mi ha richiamato uno da cui ero andata l’anno scorso di questi tempi.
Lui va in vacanza con i figli, e lascia il cane a casa della mamma.
L’anziana signora non porta a spasso il cane, quindi chiama me, per la felicità delle mie tasche, che si riempiono in breve tempo e con il minimo sforzo.
Il cane in questione è un simpatico Jack Russel, dal nome buffo: Nemo.
Il problema non è il cane, che infondo è simpatico e buono, anche se tira come un alano!
Il vero problema di questa situazione è la madre del proprietario del cane, che non riesco a gestire molto bene.
E’ una signora giovanile, nonostante i suoi settantaquattro anni, molto gentile…fin troppo.
Ogni volta che vado là, mi tiene bloccata mezz’ora all’arrivo, e mezz’ora, prima che vado via, con le sue chiacchiere.
Non c’è nulla da fare per scollarmela di dosso.
L’anno scorso c’ho provato in tutti i modi.
Quando non riusciva a bloccarmi per un caffè, per una fetta di torta, o per chiedermi consigli medici sulla salute del cane (che sta benissimo!), mi faceva gli agguati dietro alla porta, attendendomi al rientro per mostrarmi foto del marito defunto, oppure un quadro che non avevo notato, disquisendo per tantissimo tempo sul significato recondito del dipinto.
Altre volte mi ha raccontato della sua giovinezza, e del sesso sfrenato che faceva prima di sposarsi.
Una volta mi disse anche: “Sai che mio figlio mi ha chiamato per sapere se sei bona!” ed al mio arrossire, perché una cosa così non me l’aspettavo, mi risponde ridendo: “E che arrossisci a fare, mio figlio è proprio uno Stronzo!”.
Ogni volta mi chiedeva cosa doveva mangiare il cane, ed ovviamente non seguiva mai i consigli che le davo, visto che poi magari trovavo la ciotola a terra piena di pasta e fagioli!
Portare a termine quella settimana, l’anno scorso, fu un’impresa ardua per il mio sistema nervoso, che anche nei prossimi giorni sarà messo a dura prova.
Ha già incominciato oggi, incastrandomi con caffè e biscotti, un’ora di conversazione mentre Nemo ci “provava” con le mie gambe (avrà preso dal padrone).
A nulla sono valsi i miei tentativi di fuga. Ogni volta fingeva di non ascoltare i miei saluti, ed attaccava con un altro discorso.
Mi sa che mi devo rassegnare a fare, in questi giorni, la dama di compagnia, invece che la dog sitter, perché ho a che fare con un tipo di donna come questa qua:



Tempi duri, per riuscire a portare la pagnotta a casa!