martedì 25 dicembre 2007

La Calata dei Barbari (Vigilia a casa Super Fox)

Ogni famiglia ha le sue usanze natalizie, c’è chi si riunisce in pochi e fa una cena leggera, chi dà importanza al pranzo natalizio, piuttosto che alla vigilia, c’è chi invece, ed è questo il caso della mia famiglia, si riunisce con tutti i parenti stretti per fare la classica abbuffata la sera della vigilia, con scambio dei regali a mezza notte.
Anche per questa vigilia, a casa mia c’è stata “La calata dei Barbari”.
La mia famiglia è numerosa, siamo quattro figli, tre sorelle ed un fratello.
Aggiungiamoci poi i quattro nipoti ( figli delle mie sorelle).
Aggiungiamoci la nuova compagna di mio fratello, che quest’anno ha avuto il battesimo del cenone, poveraccia.
Aggiungiamoci il fratello di mia madre con la moglie ed il figlio.
Aggiungiamoci la nonna novantenne.
Ed aggiungiamoci anche il cane Pigro, ed il cane di mio fratello, un nanetto rompiballe che abbaia alla tv ed a tutto ciò che gli sembra strano.
In pratica, a tavola, escluso quadrupedi, eravamo in 17!
L’usanza vuole che si faccia il cenone a base di pesce, e noi non ci facciamo mancare nulla. Dai classici spaghetti alle vongole, alla frittura, per finire con gli struffoli, ed il panettone.
Come ogni santissima vigilia, anche quest’anno, le cose sono andate così:
La prima ad arrivare a casa è mia nonna, che essendo anziana, giunge la mattina per non prendere il freddo della sera, e si trattiene poi da me sino al 26, quando poi ritorna a casa sua.
La sua frase di rito, appena mette piede in casa è: “Un altro natale, speramm’ che l’anno prossimo nun ce stong’!” che secondo me, è anche scaramantica come frase, perché me la ricordo da quand’ero bambina, e viva a dio ogni natale c’è sempre.
Si pranza la pizza, perché bisogna stare leggeri per l’abbuffata della sera, e poi la pizza ci piace assaje alla nonna, e quindi ogni santissima vigilia a pranzo c’è pizza ( che se poi vogliamo, tanto leggero come pranzo non è, ma mai contraddire la nonna novantenne!)
Nel primo pomeriggio, mentre mia madre è ai fornelli dalla mattina, si inizia a montare la tavolata.
Quest’anno non sono riuscita a svignarmela, e mi hanno incastrato per fare il trasloco di due tavole e 17 sedie!
Nel primo pomeriggio arriva mio zio, che porta i pacchetti dei suoi regali, ed io già tremo solo a guardare quelle carte colorate piene di fiocchetti e lustrini.
Mio zio è noto per il suo gusto, chitc.
Adora andare per mercatini, adora le cose estrose, insomma un anno fu capace di regalarmi una borsetta dorata… una roba inguardabile!
In prima serata giungono tutti quanti.
E la casa inizia a popolarsi di urla, di baci, di abbracci, di saluti, di minacce del tipo “Quest’anno ti ho preso un regalo…..” “ …e vedessi quello che t’ho preso io!”
Mio zio porta da casa sua, quello che io definisco “il pranzo alla Totò”: ricordate quel film in cui Totò invita De Filippo a pranzo e gli dice di portare qualcosa, e lui si presenta con un pacchetto di spaghetti ed una mela? Ecco, mio zio fa così, ogni anno porta un barattolo con un sughetto fatto con le vongole, che basta appena per lui, sua moglie e mio cugino, e quest’anno ha anche aggiunto un polipo all’insalata.
E se gli si dice di non portare nulla, s’offende, anche questa è un’usanza della vigilia in casa Super Fox.
Quest’anno a tavola, dunque, eravamo in 17.
Ovviamente non mi sono lasciata scappare l’occasione per fare battute sul numero dei posti a tavola, poiché mio cugino, s’era seduto, largo e comodo a capotavola, mentre io ero gomito a gomito tra altre due persone, impossibilitata anche a respirare, per il posto angusto, ho iniziato a dire:
“Ah, ma siamo in 17 a tavola…mmm… ma lo sapete cosa si dice di quello che succede a chi si siede a capotavola in una tavolata di 17 persone…..?”
E mentre mio cugino iniziava a fare scongiuri, mi sono resa conto che all’altro capo della tavola era seduta la nonna novantenne!
Iniziano arrivare le portate, ed a causa della lunga tavolata, i piatti passavano di mano in mano.
Passa il primo piatto, passa il secondo, passa anche i terzo piatto di spaghetti alle vongole, il quarto piatto invece finisce dritto dritto addosso a mia nipote!
La povera ragazzina s’era vestita tutta bella per il cenone, e la sorellina dandogli una involontaria (?) gomitata, al passaggio del quarto piatto, glielo fa scivolare tutto sul vestito nuovo!
Sembrava il film di Fantozzi, quando vanno a festeggiare il capodanno fuori, ed il cameriere versa tutte le portate addosso a lui!
Ovviamente, iniziano a fioccare le battute sul numero dei posti a tavola.
“Ecco, che vi avevo detto… e siamo solo al primo, figuriamoci che succede a fine cena a quelli seduti a capotavola!” dico io, guardando sempre mio cugino.
Non è vero ma ci credo, ad un certo punto, salta anche la corrente!
Questa volta taccio, mi limito solo a guardare angelicamente mio cugino, una volta ritornata la luce, mentre lui, di rimando, silenziosamente fa gli scongiuri sotto il tavolo.
Continuano battute, perché essendo la tavolata molto lunga, pure se volevi avere un’altra bottiglia di vino dovevi gridare dall’altro capo della stanza.
Allora con mio fratello, abbiamo iniziato a dire “Ma chiamalo con il cellulare!”, rivolti verso mio cognato che ci doveva passare il vino.
Oppure altre battute del tipo “ Ehi voi, laggiù, state bene???”, e così via.
Ma il vero spasso è stato l’apertura dei regali.
Ogni anno si decide che si aprono i regali per Tizio, e tutti a dare i regali a Tizio.
Ed ora è il turno di Caio, e tutti a dare i regali a Caio.
Poi nel casino totale, se uno s’è distratto è la fine!
Capita che iniziano le domande tipo: “ma a Pinco abbiamo già dato i regali??? Ehi…Pinco l’abbiamo già chiamato???”, manco stessimo giocando a tombola e chiedessimo se quel numero è già uscito!
E’ arrivato anche il mio turno per ricevere i regali.
Ed è arrivato anche il turno di mio zio di darmi i suoi.
Il terrore correva nei miei occhi, sarei riuscita ad abbozzare un sorriso fintamente sincero, ed un grazie di cuore, che non risultasse esplicitamente falso, all’apertura del temuto regalo di mio zio?!
Cosa mi aspettava quest’anno?
Per tutta la serata aveva continuato a ripetermi “Il tuo è il regalo più bello!”
E conoscendo i suoi gusti, diametralmente opposti ai miei, avevo il terrore di quel “più bello!”
“Diamo i regali ad Eliseeeeeeee” urla eccitato mio zio.
- ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, fai che non sia nulla di particolarmente osceno! E se lo è, dammi la forza di fingere! – penso io mentre ricevo il suo pachetto.
“Ah una busta di Camomilla, chissà che c’è dentro” dico io tra i denti, abbozzando un sorriso che sembrava più che altro, una paresi facciale.
Apro sta busta, e dal cuore mi esce… “Nooooooo, ma tu sei matto! Ma non li metterò MAIIII” ed incomincio a ridere come una matta.
Ormai, tra me e mio zio, è una prova di resistenza!
All’inizio si offendeva, quando mi chiedeva che fine avevano fatto i suoi regali, ed io dicevo che li avevo indossati il giorno prima, mentendo spudoratamente, ora non più, o almeno spero, perché alla mia affermazione, uscita dal cuore, anche lui s’è messo a ridere.
Comunque tiro fuori dalla busta il suo regalo, affinché tutti potessero osservare il regalo osceno del Natale 2007: Un paio di guanti lunghi… LEOPARDATI!!!
Ma come si fa a regalare, proprio a me, un paio di guanti del genere, che se uno, un minimo mi conosce, e sa come mi vesto, sa anche che quei guanti non li avrei indossati nemmeno per una festa di carnevale!
Fioccano, ovviamente battute del tipo “Ma daiii, li abbini ad un completino intimo leopardato per una notte di sesso!!!” ed io di risposta “Si, per una notte sadomaso!” tutto questo sempre alla presenza della nonna novantenne e di minorenni.
Mio cugino invece mi ha regalato due saponi profumati, un chiaro messaggio subliminale: “Lavati…”
E poiché anche io ne ho regalato uno a lui, anche il mio era un chiaro messaggio subliminale: “…Anche tu.”
Ovviamente, in tutta questa caciara di scambi, di carte strappate e di commenti sui regali più ridicoli, anche i cani avevano il loro ruolo.
Il cane di mio fratello, abbaiava contro ogni giochino elettronico ricevuto dai miei nipoti, per raggiungere l’apoteosi dell’isterismo, quando mia nipote ha ricevuto un cane pupazzo delle dimensioni di un cane reale… là è successo davvero il panico!
Il cane di mio fratello che gli abbaiava contro, e mia nipote con sto pupazzo più grande di lei, che scappava per non farglielo mordere!
Se vi state domandando su cosa facesse il cane PIGRO, nel frattempo, beh ovviamente, lui era sotto al tavolo a cercare briciole di avanzi!
Insomma, tra risate e calata dei Barbari è passata anche questa vigilia.
Meno uno.
Ne restano ancora due di giorni, in cui non saremo 17, ma non meno di 10 persone…
C’a pozz’ fa… spero!
Comunque, benchè ogni anno, vorrei che il cenone della vigilia non arrivasse mai,quando un giorno tutto questo mi verrà a mancare, so che serate come questa mi mancheranno... ed anche tanto.

Nessun commento: