martedì 30 dicembre 2008

Buona fine e BUON INIZIO

Così, anche questo 2008 sta per terminare e si tirano le consuete somme.
Quest’anno è stato un anno strano, diverse batoste si sono avvicendate ma altre cose belle sono accadute.
Si sono consumati degli addii, alcuni davvero dolorosi e definitivi, ci sono stati dei ben venuti, sorrisi inattesi e salvifici.
E poi gli amici, alcuni nuovi, altri di vecchia data ritrovati, altri mai persi anche quando, per il mio umore, meritavo davvero i paccheri.
Un grazie di cuore a tutti loro.
Pur apparentemente ferma, ho fatto in quest’anno un lavoro non indifferente su me stessa.
Mattoncino su mattoncino ho creato il sentiero dorato da seguire nel 2009.
Temo le incognite, sempre in agguato, ma so anche che ho la forza, la capacità e la serenità per affrontarle, qualunque esse siano, sperando che la maggior parte di loro siano cose belle per me e per coloro che amo.
Vi auguro, dunque, un 2009 pieno di mattoncini d’oro per il vostro futuro.



martedì 25 novembre 2008

Sentimenti rari

ri|spèt|to
s.m.
FO
1 sentimento o atteggiamento di stima e reverenza verso una persona che è o si ritiene superiore o particolarmente degna: ho un grande r. verso quell’uomo, cerca di comportarti con maggior r. verso tuo padre | spec. al pl., ossequio, espressione di reverenza: porti i miei rispetti alla signora; anche come formula di saluto: signore, i miei rispetti!
2 sottomissione ossequiosa verso un principio, un’istituzione, un’autorità: r. verso la repubblica
3 osservanza scrupolosa: si raccomanda il r. degli orari
4 sentimento di riguardo e di attenzione nei confronti degli altri, che trattiene dall’offendere, dal trattare bruscamente o in modo inadeguato: trattandolo così male hai dimostrato scarso r. di lui
5 riguardo, attenzione nei confronti di oggetti, beni, cose: tratta con r. quest’auto o la rovinerai
6 CO punto di vista, aspetto: abbiamo considerato la questione sotto ogni r.
7 TS lett., componimento poetico di origine popolare destinato al canto, diffuso spec. in Toscana, costituito da una stanza in ottave o sestine, con il quale il cantore rende omaggio alla donna amata

Varianti: respetto

Polirematiche
con rispetto parlando loc.avv. CO per scusarsi anticipatamente di espressioni forti o sgradevoli di rispetto loc.agg. TS mar., di ricambio, di scorta: ancora di r.; materiale di r., quello conservato a bordo o a terra, da utilizzare in sostituzione delle parti consumate o danneggiate rispetto a loc.prep. CO
1 relativamente a: r. a questa faccenda ho le idee poco chiare
2 in confronto a, a paragone di: r. a lui sono molto più alto rispetto umano loc.s.m. CO alta considerazione delle opinioni e delle reazioni altrui, che può portare a non esprimere liberamente le proprie convinzioni e a essere subordinato a fatti sociali esteriori e a convenienze mondane.

chiave di ricerca: rispetto

(fonte De Mauro)

mercoledì 19 novembre 2008

Faccialibri

Il cazzeggio virtuale mi è sempre piaciuto.
Ho iniziato anni fa con forum di discussioni di telefilm, poi sono passata al Book Crossing, poi è uscito Twitter ed, in ultimo, Anobii.
Insomma, dove si potevano scambiare idee e battute con amici, vicini e lontani, c’ero io.
Ultimamente ho ceduto anche io a Faccialibri.
Epperò sto sito ancora mi lascia perplessa.
Lo usano moltissime persone, per cui mi sono ritrovata ad avere tra i contatti gente che non vedevo da anni e, mentre accettavo la richiesta d’amicizia, pensavo: ” Uh Gesù, è ancora vivo/a questo/a e lotta insieme a noi…!”
Per non parlare degli amici che suggerisce.
Presuppone che se tu conosci Tizio, automaticamente sei amico anche dei suoi amici e ti propone di aggiungerli alla tua lista.
La cosa divertente è che con un paio di queste persone, che il sito mi propone, in passato c’ho avuto una storia, senza sapere che erano amici di Tizio o di Caio!
Ma non è finito qua.
Tutti sanno i fatti di tutti, ma soprattutto tutti commentano tutto.
A me oggi è capitata una cosa assurda.
Avevo deciso di eliminare, dalle notizie, la mia situazione sentimentale, non perché fosse cambiata, ma perché volevo un po’ di privacy.
Dunque dal mio profilo ho tolto Single.
Non l’avessi mai fatto!
Hanno iniziato ad intasarmi la bacheca con messaggi di CONGRATULAZIONI, con domande su chi fosse il fortunato, battute sul fatto che avessi fatto TUTTO DI NASCOSTO!
All’inizio sono stata al gioco, mi divertiva tutta questa curiosità sulla mia situazione sentimentale e, soprattutto, osservavo il fenomeno “sociologico” che stava avvenendo.
Le persone traevano delle conclusioni affrettate da una cosa NON DICHIARATA, perché sul sito c’è anche l’opzione “impegnata” o addirittura “fidanzata” ( poi spiegatemi la differenza, perché ancora non l’ho capita!), quindi se mi fossi messa con un uomo avrei potuto scegliere una di queste opzioni.
Io avevo semplicemente tolto un’informazione e loro davano per scontato che io avessi trovato un maschio stabile (più o meno).
Ad un certo punto ho anche pensato: “Oh, ma che è sto stupore? Tutti questi festeggiamenti solo perché ho trovato un maschio?!! Ho talmente la fama da single incallita che quando non lo sono più, addirittura TUTTI (anche gente che non vedo da anni!)stanno a commentare l’evento STRAORDINARIO?! E vabbè che come suoneria al cellulare ho Sex and the city, ma mica sono votata alla singletude a vita… Un maschio l’ho trovato anch’io… Ed allora???!!!”
Mi sono dunque accorta che stavo iniziando a delirare anche io, insieme agli altri. Ormai pensavo come una che aveva trovato un uomo, e che voleva tenerlo segreto!
Ho deciso, allora, di comunicare che ero ancora una zitella rampante, a chi mi contattava in privato per chiedere chiarimenti e news ( si, sono arrivati anche a questo!), ma NON MI HANNO CREDUTO!
Hanno pensato che facessi la riservata e che non volevo far sapere i fatti miei…
No, dico, se trovassi un uomo, ma come dico io eh, mica uno così, occasionale, andrei scalza dalla madonna di Pompei, metterei uno striscione al balcone, insomma, di certo non farei la RISERVATA.
Fatto sta, che c’ho rinunciato.
Li ho lasciati nella loro convinzione, anzi ho cambiato la mia situazione sentimentale in:

Coppia Aperta.

Ce vò pacienza…

venerdì 14 novembre 2008

Strano paese l’Italia

Nella sola giornata di ieri abbiamo fatto un passo avanti verso la civiltà ed uno indietro.
Il passo indietro è stata la chiusura del processo per le violenze avvenute alla scuola Diaz di Genova, durante il vertice del G8 nel 2001.
Assolti i vertici della polizia.
Condanne irrisorie per gli altri accusati.
Uno schifo, purtroppo atteso.

Il passo avanti, invece, è stato fatto grazie alla decisione dei giudici della Cassazione, che hanno autorizzato i medici a sospendere l’alimentazione forzata a Eluana Englaro.
Tutta la mia solidarietà va al padre della donna.
Posso solo minimamente immaginare cosa sono stati questi anni per lui e sicuramente il momento più difficile deve ancora arrivare, ed io gli auguro di viverlo in silenzio e tranquillità, fuori dai clamori dei media che, come avvoltoi, si buttano sulle disgrazie altrui, vivisezionandole fino all’inverosimile.
In quest’occasione, tutti hanno avuto qualcosa da dire: la chiesa, i politici mediocri, gli opinionisti di tutti i generi.
Bene, adesso è venuto il momento di spegnere le luci su questa famiglia e, per una volta, portare RISPETTO davanti al dolore altrui.

mercoledì 5 novembre 2008

Vince Obama!



E’ una grande svolta per gli Stati Uniti d'America.
A me, piace moltissimo.
Chissà quanto lo faranno durare in quella “democratica” America…
Speramm’bbuon!

giovedì 30 ottobre 2008

Non sono un infiltrato

Parlavo stasera, con un’amica, della situazione politica italiana e di come ci troviamo in un regime dove l’unica forma di comunicazione ancora libera è internet.
Le ho detto: “Vedrai, presto screditeranno anche questa. Faranno circolare notizie false, notizie contraddittorie, in modo da mettere in dubbio la verità che appare in rete.”
Poi vedo questo video che, per onore di cronaca, metto on line.

Video di smentita - Repubblica on line


E’ la smentita, apparsa su Repubblica, del ragazzo accusato di essere un infiltrato.
Sarà vero quello che dice?
Il video che l’accusava è stato creato per seminare discredito alla rete di controinformazione?
Si è trattato di un equivoco e basta?
Non lo so, ma di sicuro viviamo tempi duri, in cui tutti sospettano di tutti e tutto.

Casualità

Il 23 ottobre Cossiga rilasciava queste dichiarazioni durante un'intervista:

"GIORNO/RESTO/NAZIONE" di giovedì 23 ottobre 2008

INTERVISTA A COSSIGA «Bisogna fermarli, anche il terrorismo partì dagli atenei» di ANDREA CANGINI - ROMA PRESIDENTE Cossiga, pensa che minacciando l`uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato? «Dipende, se ritiene d`essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo.

Ma poiché l`Italia è uno Stato debole, e all`opposizione non c`è il granitico Pci ma l`evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figurac- cia».

Quali fatti dovrebbero seguire? «Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand`ero ministro dell`Interno».

Ossia? «In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito...».

Gli universitari, invece? «Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».

Dopo di che? «Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».

Nel senso che...

«Nel senso che le forze dell`ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».

Anche i docenti? «Soprattutto i docenti».

Presidente, il suo è un paradosso, no? «Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che in- dottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».

E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.

«Balle, questa è la ricetta democratica:

spegnere la fiamma prima che divampi l`incendio».

Quale incendio? «Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà a insanguinare le strade di questo Paese. E non vorrei che ci si dimenticasse che le Brigate rosse non sono nate nelle fabbriche ma nelle università.

E che gli slogan che usavano li avevano usati prima di loro il Movimento studentesco e la sinistra sindacale».

E` dunque possibile che la storia si ripeta? «Non è possibile, è probabile.

Per questo dico: non dimentichiamo che le Br nacquero perché il fuoco non fu spento per tempo».

Il Pd di Veltroni è dalla parte dei manifestanti.

«Mah, guardi, francamente io Veltroni che va in piazza col rischio di prendersi le botte non ce lo vedo. Lo vedo meglio in un club esclusivo di Chicago ad applaudire Obama...».

Non andrà in piazza con un bastone, certo, ma politicamente...

«Politicamente, sta facendo lo stesso errore che fece il Pci all`inizio del- la contestazione: fece da sponda al movimento illudendosi di controllarlo, ma quando, com`era logico, nel mirino finirono anche loro cambiarono radicalmente registro.

La cosiddetta linea della fermezza applicata da Andreotti, da Zaccagnini e da me, era stato Berlinguer a volerla... Ma oggi c`è il Pd, un ectoplasma guidato da un ectoplasma. Ed è anche per questo che Berlusconi farebbe bene ad essere più prudente».

CONFRONTO «Ieri un Pci granitico oggi Pd ectoplasma Perciò Berlusconi dev`essere prudente» [.]


29 Ottobre scontri a Piazza Navona durante la manifestazione contro il decreto Gelmini e la riforma delle univeristà:





... che casualità ...


mercoledì 29 ottobre 2008

W il GREMBIULINO... oh yeeeeeh!



Mentre la protesta contro la Gelmini imperversa nelle scuole e nelle piazze, al tg 2 va in onda un fantastico servizio sul GREMBIULINO nelle scuole…
I Bambini sono contenti di questo ritorno ed , ovviamente, lo sono anche le loro Mamme ( e via con immagini di grembiulini rosa, azzurri, a quadretti, con pupazzetti…)!
Poi c’è anche la divisa classica, stile college per i più grandicelli ( futuri berlusconiani): giacca, pantalone, cravatta.
Costi? Dai 150 ai 200 euro, ogni completo, ma garantiscono sulla qualità e sulla durata dei materiali.
Il servizio si conclude con una classe di bambini festanti che gridano: “ W Il grembiulinoooooo!!!
.........
......
...
Ma nun c’a pozz’ mai fa', a campare in un paese così!!!

sabato 25 ottobre 2008

Ma quanto studiano questi bambini!


Ormai, manifesto il mio dissenso a questo governo con il sarcasmo.
Ieri in ambulatorio:
Madre e figlioletta portano a visita un gattino.
La bambina è tutta interessata a quel che facciamo al micio, fa domande, guarda foto di alcuni parassiti, etc.
La mamma: “ Lei da grande vuole fare la veterinaria”
Dottoressa che visita il gattino, rivolgendosi alla bimba: “Ah, che bello, ma lo sai che ci vuole tanto studio? Tu studi? Che classe fai?”
La mamma: “Eh, dottoressa, non me ne parlate, quello dello studio è un tasto dolente! Ogni volta che deve fare i compiti è una tragedia, non ne vuole sapere! E’ vero che frequenta le elementari e quindi è da poco che ha iniziato, però pure queste maestre, storia, geografia, italiano… tutti i giorni assegnano un sacco di compiti! Questi bambini mica ce la fanno a stare dietro a tutte queste cose da studiare, dovranno pure avere il tempo per giocare!!!”
Io: “ Non si preoccupi signora, presto avrà meno da studiare, vedrà che con la riforma Gelmini toglieranno un sacco di materie di mezzo, già per l’italiano hanno ridotto le ore…”

martedì 21 ottobre 2008

Chissà com'è il parrucchiere di Silvio

Berlusconi candida Lettieri
"L'uomo giusto per Regione o Comune"

Tornando sui rifiuti il premier ha promesso "regole rigide e severe per chi sporca la città e commissariamento per i comuni inadempienti"
Alla città della Scienza di Bagnoli, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha concluso i lavori dell'assemblea pubblica dell'Unione degli industriali di Napoli. Lo ha accompagnato il sottosegretario Guido Bertolaso. È la prima volta che il presidente del Consiglio chiude l'assise degli industriali napoletani nel complesso dell'ex Italsider ed è stata l'occasione per incontrare la leader di viale dell'Astronomia Emma Marcegaglia.

A margine dell'incontro, Berlusconi ha dichiarato il suo appoggio a Giovanni Lettieri, il presidente degli industriali napoletani giunto alla fine del mandato dopo quattro anni: "Il Pdl sarebbe lietissimo di averlo come candidato alla presidenza della regione Campania o del comune di Napoli".

Nel pomeriggio Berlusconi è atteso nella sede della prefettura, in piazza del Plebiscito per fare il punto della situazione sull'emergenza rifiuti in Campania. A questo proposito il premier ha detto che "il nuovo decreto del governo in materia di rifiuti conterrà regole rigide e severe contro chi sporca le città italiane" e che presto, per i comuni inadempienti, "si arriverà al commissariamento". (fonte Rebubblica di Napoli)

Io sono una di quelle donne (poche) che, quando è dal parrucchiere, non ama chiacchierare con lui, non per qualche motivo in particolare, semplicemente perché lo considero un mio momento di relax.
Mi porto un libro da leggere, o della musica da ascoltare durante l’attesa e stacco la spina.
Mi rilasso mentre la ragazza mi fa il massaggio alle tempie durante lo shampoo, durante il taglio e la messa in piega, al massimo rispondo alle domande che mi fanno. Sono così, detesto le chiacchiere dal parrucchiere, a meno che non vado con qualche amica, in tal caso è diverso, ma se vado sola è per essere sola.
Stavolta però le chiacchiere non le ho potute evitare.
Mentre ero là, e il mio parrucchiere mi tagliuzzava le ciocche, alla radio hanno dato la notizia che Berlusconi era stato a Napoli, che aveva promesso mari e monti per la città, e che l’avrebbe trasformata nella più bella del mondo!

Parrucchiere: Beh, meno male che almeno ha preso a cuore la nostra città.Saranno cose vere o false quelle che promette, ma l’immondizia l’ha tolta.

Dilemma: cosa fare in questi casi ,cioè quando si scopre che il tuo parrucchiere è filoberlusconiano, e soprattutto lo scopri mentre ha le forbici in mano ed i tuoi capelli tra le dita?!
a) Taci, sei per rilassarti, non hai sentito nulla di quello che ti ha detto.
b) Rischi di uscire come una moicana, ma a certe stronzate devi per forza ribattere!
Ho scelto la b, e rischiato la chioma.

Elisewinfox: Veramente non l’ha fatta scomparire, l’ha nascosta sotto al tappeto. Per esempio ha fatto aprire le nuove discariche su quelle già esistenti della camorra, così ha legalizzato quelle, e non essendo a norma, come ci dicono, continuano ad inquinare il territorio.
Parrucchiere: ah… ma queste cose non le dicono alla radio.
Elisewinfox: difficile che si sentano certe notizie, visto che i mezzi di comunicazione per la maggior parte sono i suoi.
Parrucchiere: ……
Elisewinfox: ……
Parrucchiere: ce ne renderemo conto allora tra una decina d’anni.
Elisewinfox: Già adesso ce ne stiamo rendendo conto sulla nostra salute, sono aumentati moltissimo i casi di tumori, soprattutto in alcune zone, le allergie da inalanti, le micosi su uomini ed animali,ecc, ma tra una decina d’anni ne avremo la certezza.
Parrucchiere: ……
Elisewinfox: ……

Per tutto il taglio di capelli ho temuto sforbiciate vendicative, fortunatamente non ce ne sono state… è un serio professionista, lui!
Purtroppo tantissima gente la pensa così, perché la radio, la televisione, i giornali, non fanno altro che osannare Berlusconi e come ha tolto la munnezza da Napoli ed a poco serve il passa parola in internet, è ancora un mezzo troppo di “élite”.
Gli elettori sono anche persone come il mio parrucchiere, che in buona fede, crede alle puttanate che sente alla radio!

lunedì 20 ottobre 2008

Gabbie dorate



Stamattina ero a passeggio con la Smilza nei giardinetti vicino casa. In realtà, la Smilza ha il permesso solo di costeggiarli i giardini, perché sono recintati da una lunga cancellata, ed ai cani è vietato l’ingresso. Provavo una gran pena per la Smilza, che annusava, desiderosa, quell’erba umida. Comunque, mentre li costeggiavamo, ho fatto caso ai cartelli di divieto esposti in bella mostra all’ingresso dei cancelli:
Vietato l'ingresso ai cani.
Vietato fumare.

Mi sono soffermata a pensare al controsenso di questi divieti.
Il divieto di fumo, nei parchi pubblici, è in vigore da un annetto ed è ridicolo. In una città con un tasso di smog altissimo, non è certo il fumo di sigaretta (fumata all’aperto!) che danneggia i polmoni di bambini ed anziani! Il divieto ai cani, anche è ridicolo. Se il cane è tenuto a guinzaglio, i padroni educati ed alzano gli escrementi degli animali, non vedo perché non possono entrare, anzi ai bambini serve il confronto con il mondo animale, s’imparano un mucchio di cose da due cani che giocano! Se è per difendere i bambini da eventuali aggressioni canine, le sbarre della cancellata sono abbastanza larghe da far infilare il braccio di un bambino fuori, o il muso di un cane dentro, allora che senso hanno? Così, quei divieti, quei giardini, mi sono sembrati lo specchio della nostra società: chiudersi in gabbie “dorate”, inutili.
Improvvisamente, mi hanno fatto una gran pena quei bambini chiusi là dentro a giocare e
guardando la Smilza ho pensato che, io e lei, stiamo meglio fuori da certe gabbie.

mercoledì 15 ottobre 2008

Il caro estinto - Le Iene

“Tu qua stai a Napoli, qua per un morto ci facciamo ammazzare.
Punto e basta.
Io porto rispetto a te, tu porti rispetto a me.
Perché ti porti la bara, ti porti il carro funebre…
Ma che fai, che comandi tu?
Stai a casa tua?
Io a Milano non vengo a fare queste cose.”





Ieri sera, è andato in onda alle Iene questo video ed io mi sono vergognata, ancora una volta, di essere napoletana.
Perché IO una morale ce l’ho, mentre questi non guardano in faccia a nessuno, non rispettano nessuno, né i vivi, né i morti!
Non si tratta solo di lavoro che manca, che rende tutti con la fame agli occhi, qua si tratta di prepotenza, di arroganza, di sentirsi i PADRONI del territorio.
Ma il territorio è di tutti e volendo, non è nemmeno SOLO dei napoletani, ma di tutto il mondo.
Mi piacerebbe sentirmi cittadina del mondo, sentire casa mia, ovunque.
Ed invece, mi sento “ospite” nella mia terra.

mercoledì 8 ottobre 2008

La Smilza e il KONG

Secondo i criteri di educatori cinofili il miglior modo per educare un cane, senza fargli avere traumi, è quello d’ignorarlo se fa qualcosa di negativo, e premiarlo per le cose positive. Ora, poiché vorrei evitare di commettere alcuni errori fatti con il cane PIGRO, sto cercando di seguire questa filosofia nell’educazione della Smilza. Ma provateci voi a ignorare un cane che mentre camminate vi mordicchia la borsa che portate a tracollo! Oppure che si frega le scarpe mentre le state infilando! O che, non contenta delle corse e dei giochi fatti ai giardinetti, tornata a casa fa la pazza con la palla sotto al letto, facendovi saltare per aria insieme a lei! Mi sembra di avere a che fare con quei bambini iperattivi, più li sfreni e più ne vogliono! Ai giardini pubblici ormai ci conoscono già tutti. All’inizio erano contenti, dicevano, com’è simpatica, che carina che è, com’è vivace! Poi capendo che il suo “essere vivace” è incontrollabile, iniziano ad evitarci. Gruppetti di proprietari con i loro amici a quattro zampe, riuniti a chiacchierare ed a giocare fino a qualche secondo prima, come ci vedono arrivare ai giardini, sciolgono le fila e secondo me non è un caso!!! Riesce a far sclerare tutti i cani che incontra, rianima anche il cane più ameba che c’è, sino allo sfinimento, suo e del padrone che lo porta a spasso. Non se ne frega se sono maschi, femmina, grandi, piccoli, giovani, vecchi, per lei va bene qualunque essere peloso, e se quelli la ignorano, passa al bipede che l’accompagna!
Per tenerla buona ed occupata, almeno a casa, mi hanno consigliato di comprarle il KONG, giudicato il MIGLIOR gioco per cani, perché sviluppa anche la loro intelligenza, e non fa niente che costa un botto di soldi, per essere un giochino per cani, perché è indistruttibile, è di cauciù, durerà anni!
Sto KONG è fatto in modo che si possono inserire crocchette, biscottini, così il cane giocando apprende anche il modo per fare uscire il cibo e mentre si scervella, si tiene un po’ impegnato ed evita di romperti le balle in casa.


La Smilza c’ha giocato due minuti, s’è magnata un paio di croccantini e poi l’ha ignorato. Ha preferito i vecchi, banali giochi del cane PIGRO, le mie scarpe, ed i salti sotto al mio letto. Ecco, vorrei dire, cari inventori del KONG, ma voi, su quale cane l’avete testato??? E pensare che i primi due giorni che l’ho presa, non s’è mossa da sotto il mio letto, ed io che m’ero pure preoccupata! Penso che, da oggi, abbandonerò le maniere dolci con la Smilza, del resto secondo la saggezza popolare: Mazz e panell’ fann’ i figl’ belli!

martedì 7 ottobre 2008

Tutto è mutevole

Questa canzone bellissima mi metteva una tristezza infinita.
Oggi l'ascolto e, con tenerezza, mi domando di che colore saranno i prossimi occhi, che sorrideranno ai miei.



... tutto a suo tempo.

mercoledì 1 ottobre 2008

martedì 30 settembre 2008

Ben arrivati in Italia

La denuncia di Emmanuel:
"Spogliato, percosso e offeso"

La denuncia presentata ai carabinieri da uno studente ghanese. Scambiato per un pusher, ammanettato e trasportato nella cella del comando. "Sulla busta dei documenti che mi hanno riconsegnato c'è scritto "Emmanuel negro". Indaga la procura di Parma, il Comune apre un'inchiesta interna e anche l'ufficio antidiscriminazioni del ministero delle Pari opportunità chiede chiarimenti
di Giacomo Talignani
L'hanno fermato all'uscita da scuola, braccato, pestato: un piede sopra alla testa, le manette e poi le botte, anche all'interno della macchina di servizio. Sette agenti della polizia municipale di Parma – questa la denuncia fatta in mattinata ai carabinieri del Comando locale – hanno aggredito alle 18,25 di ieri al parco cittadino ex Eridania Bonsu Emmanuel Foster, giovane studente ghanese di 22 anni – riducendolo con un occhio nero, una gamba malmessa (il ragazzo zoppica) e diverse lesioni, come testimonia il referto ospedaliero. Ancora una volta, dunque, i vigili urbani di Parma – la città della carta dei "più poteri ai sindaci e alla polizia municipale" finiscono nella bufera, dopo l'episodio della prostituta abbandonata a terra nella cella di sicurezza. Un nuovo grattacapo per l'assessore alla sicurezza Costantino Monteverdi e il sindaco Pietro Vignali, che solo due settimane fa ha presentato un pacchetto di sette ordinanze, ora allo studio di Roma e Bologna. L'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Una) del ministero delle Pari opportunità ha aperto un'inchiesta per far luce sull'episodio. Poi, nel primo pomeriggio, l'annuncio di un'inchiesta interna del Comune e un incontro tra l'assessore Monteverdi e i dirigenti della polizia municipale.

Portato al comando della polizia municipale il giovane è stato fatto spogliare, perquisito e sbattuto in cella. Il giovane racconta di essere stato insultato: insulti razzisti. Gli è stato negato il permesso di telefonare a casa: solo alle 23 è arrivato il padre dello studente. Senza spiegazioni plausibile davanti a quell'occhio nero "mi hanno detto che era caduto ed era stato fermato perché non voleva dare le sue generalità" ha detto il padre, il giovane è stato rilasciato. E la polizia ha consegnato alla famiglia Bonsu una busta del Comune di Parma contenente i verbali con scritto sopra: "Emmanuel negro". Solo oggi la famiglia ha sporto denuncia e chiede, insieme alla comunità ghanese, scuse ufficiali e spiegazioni.

GUARDA IL VIDEO DELLA SUA TESTIMONIANZA - LE IMMAGINI

L'aggressione
Come ogni giorno Emmanuel Bonsu Foster, 22 anni, ghanese regolare, è andato a scuola intorno alle 18,15. Le sue lezioni all'Itis serale di via Toscana, di fronte al parco ex Eridania, iniziano alle 18,45. Il giovane è entrato in classe con anticipo, ha posato la cartella (in cui c'erano i documenti d'identità) ed è sceso in strada a fare due passi nel parco, aspettando l'inizio della lezione. Sono le 18,25. "Ho visto due uomini che parlavano dietro di me al cellulare – racconta – e un altro che si è avvicinato. Di colpo l'uomo da solo si è avvicinato senza dire niente, senza identificarsi e mi ha preso le mani. Gli altri due sono arrivati di corsa e mi hanno accerchiato. Ho preso paura, mi sono liberato e sono scappato". Emmanuel, gracile, alto non più di un metro e settanta e che dimostra meno anni di quel che ha, inizia la sua fuga disperata. In poco tempo arrivano altri tre agenti. Solo uno, secondo il ragazzo, da come è vestito "si capiva che era della polizia". Emmanuel fugge per il parco ma viene rincorso e atterrato. A pancia in giù sull'asfalto "mi hanno messo un piede sulla testa" e "hanno cominciato a menarmi. Poi le manette. Uno mi ha colpito con un pugno al volto". Nell'aggressione "gli agenti credo abbiano usato manganelli o forse erano bottigliette d'acqua, non so". Il 22enne viene fatto salire sulla macchina della polizia municipale. Con le manette ai polsi "hanno continuato a colpirmi finché non ho smesso di dimenarmi" e "mi davano del negro". Un "negro", Emmanuel, che fra pochi mesi andrà a lavorare come volontario nella comunità di recupero di Betania per tossicodipendenti, la stessa dove adesso è ospitato Matteo Cambi.

Sbattuto in cella
Senza chiare giustificazioni, a quanto riferisce il giovane, "mi hanno detto che ero scappato e per questo mi hanno arrestato". Emmanuel viene portato al comando di via del Taglio, lo stesso dove a metà agosto era stata rinchiusa una prostituta la cui foto a fatto il giro del mondo. Al comando lo fanno spogliare: "Mi hanno perquisito. Prima, al parco, mi avevano svuotato le tasche e preso il cellulare, la tessera dell'autobus, la tessera della biblioteca e qualche moneta". Emmanuel è completamente nudo. "Mi facevano girare fuori e dentro, fuori e dentro dalla cella. Avevo paura. Mi hanno obbligato a fare delle firme ma io mi sono opposto più volte, volevo chiamare a casa". Poi alla fine Emmanuel cede e firma il verbale.

L'accusa
Oltre alla resistenza a pubblico ufficiale e il reato di non aver mostrato le proprie generalità Emmanuel viene messo sotto torchio. Insieme a lui al parco è stato arrestato uno spacciatore. Emmanuel racconta: "I vigili mi hanno accusato di una cosa che io non sapevo cos'era, mi hanno messo davanti una cosa marrone come cioccolato, poi mi hanno detto di dire la verità perché hanno trovato questa cosa. C'era un'altra persona nella cella e la polizia mi ha detto che questo ha confessato tutto e che mi conosceva. Però io questo non l'avevo mai visto. Non so chi era".

L'arrivo del padre
Emmanuel chiede più volte di telefonare. "Mi è stato negato, ma sono maggiorenne e ne avevo diritto. Mi dicevano "negro muoviti" e poi…poi alle 22 hanno chiamato mio padre. Il papà di Emanuell, Alex Osei, metalmeccanico, in Italia dal '95, arriva al comando alle 23 insieme alla moglie Paulina. "Mi hanno detto che mio figlio era stato fermato perché era vicino ad uno spacciatore ma lui non ha voluto mostrare i documenti. Così l'hanno inseguito, dato che era scappato, e caricato in auto". Poi il padre, sotto choc appena vede il figlio, chiede agli agenti del comando: "Ma perché è ridotto così?. La risposta della municipale "è stata perché è caduto. Ma un occhio nero non te lo fai cadendo. Così io ho chiesto a mio figlio se era stato pestato. Lui ha detto solo sì". Il padre si infuria, chiede spiegazioni. "Ma quando ho alzato la voce e pronunciato la parola abuso mi hanno fatto il gesto con le mani di uscire. Mi hanno detto "Vai via". Ci hanno buttato fuori tutti". All'uscita, intorno alle 23, 15, nelle mani del padre, viene consegnata una busta con lo stemma del Comune di Parma: contiene i verbali e sopra c'è scritto "Emmanuel negro".

All'ospedale
Al Pronto soccorso di Parma Emmanuel e la sua famiglia arrivano a mezzanotte. Spiegano ai medici dell'aggressione: gli viene certificato un' ematoma, una ferita alla mano e il fatto che non abbia mai perso coscienza. Medicato, con ghiaccio e pomate, il giovane viene accompagnato a casa dal padre. Vengo avvertiti gli amici della comunità ghanese.

L'epilogo
Questa mattina la famiglia Bonsu si è riunita a casa di amici. Hanno raccolto tutto il materiale: la busta con scritto "negro", il verbale della municipale, il referto ospedaliero. Poi si sono diretti verso la caserma dei carabinieri, pronti a fare denuncia e "chiedere giustizia".

Il comunicato del Comune
Alle 11.14 l'ufficio stampa del Comune di Parma invia un comunicato dove si congratula con gli agenti per l'arresto di un famoso pusher nella zona ex Eridania. "L'assessore alla Sicurezza Costantino Monteverdi ha ringraziato nella giornata di oggi gli agenti della Polizia municipale che, dopo alcuni giorni di appostamenti, hanno arrestato in flagranza di reato un pusher al parco Eridania: "E' stata un'operazione esemplare per professionalità, risultato e correttezza visto che erano coinvolti anche alcuni minori. Era una segnalazione che arrivava dai cittadini e per questo sono soddisfatto due volte, per aver dato una risposta ad una richiesta reale che arrivava dai frequentatori del parco e, secondo, perché la Polizia municipale ha dimostrato ancora una volta di essere all'altezza dei compiti assegnati". Tralasciando però quello che viene denunciato da Emmanuel Bonsu.

(Foto e video di Mario Robusti)
(30 settembre 2008)

[fonte: La Repubblica di Parma]

domenica 14 settembre 2008

Pelù

Non il cantante, ma lei:



...E comunque il nome non gliel'ho dato io, ce l'aveva già.
Poiché soffre di crisi d'itentità, non mi sembrava il caso di dargliene uno nuovo...

giovedì 11 settembre 2008

Pizzicata

Qua, ci si sta preparando eh...
Poi ci s'incontra nelle piazze!


martedì 9 settembre 2008

Le favolette che ci raccontiamo



Da bambina ho ricevuto una educazione cattolica. Battesimo e comunione, la cresima l’ho evitata. In Chiesa dopo la comunione non sono andata spesso, mi annoiavo, ma nel profondo credevo in Dio ed in tutte le cose che ti raccontano. Credevo in un paradiso, me lo immaginavo (come tutti, penso)con nuvole soffici, l’uomo barbuto e benevole e tutte le persone che avevo conosciuto e a cui avevo voluto bene, o che non avevo mai conosciuto, come i miei nonni. Pensavo che in paradiso ci finissero anche le mie tartarughine, i miei pesci rossi, i miei uccellini, perché non potevo pensare che un Dio non permettesse a qualcuna delle sue creature di entrare in paradiso. Crescendo ho messo in discussione la Chiesa come istituzione. Non mi piaceva quello che dicevano i preti, non condividevo i loro divieti, il loro bigottismo, ma credevo ancora in un Dio unico. Con gli anni, ho rivalutato anche questa cosa e mi sono data la mia personalissima opinione in merito, partendo dal principio che le religioni sono nate, secondo me, per assoggettare i popoli e le loro menti, puntando sulla paura più grande che ha l’uomo, quella della morte.
L’uomo ha paura di morire, gli si racconta la favoletta della vita “giusta” che ha come premio la vita dopo la morte (paradiso, reincarnazione etc etc, in base alle varie religioni) ed in questo modo lo si guida e lo si tiene, in un certo senso, sotto controllo.
Certamente è un discorso fatto per sommi capi ed è solo il sunto delle mie riflessioni, ma il senso è quello.
Dunque io mi ero creata la mia favoletta per rassicurarmi, ma allo stesso tempo non essere schiava di religioni.

Mi ero detta : cosa mi spaventa di più di tutto?
La morte.
Ma la mia morte?

Eh no, perché quando sono morta è tutto finito, al massimo mi può far paura il momento del trapasso, quell’attimo in cui senti la vita che ti scorre via dalle mani, ma qualcuno mi ha detto che in quell’istante si è talmente rincoglioniti da un punto di vista fisiologico, che non ci si rende conto del trapasso, si spegne l’interruttore e basta.
Quindi la paura che mi restava qual era?

La morte dei miei cari, la loro assenza nella mia vita.

Allora mi sono raccontata che noi eravamo fatti di energia.
Questa energia deriva da un’energia cosmica più grande, e che una volta morti saremmo ritornati a far parte di quell’energia, e che poeticamente una volta che una persona a me cara veniva a mancare, ritornando a far parte di quell’energia cosmica l’avrei sentita lo stesso ogni giorno vicina, l’avrei trovata in una farfalla, in un albero, persino in un palo della luce, e mi sarei sentita meno sola. Bene.
Secondo la mia teoria, ciò dovrebbe valere anche per il mio cane. Ecco, posso ufficialmente dire che le mie teorie erano emerite cazzate.
Non lo sento vicino se guardo una farfalla, non lo sento vicino se respiro l’aria, sento solo un immenso vuoto.

E nemmeno i ricordi servono a nulla, non servono a tenere viva la sua presenza vicino a me, anzi servono solo a farmi sentire il grande vuoto che ha lasciato. E se provo questo per un cane ( anche se era un GRAN CANE!), penso con terrore a cosa proverò per altre perdite inevitabili nella mia vita.
Non c’è nulla da fare.
La vita ha un ciclo e quando si conclude, per cause naturali o non, è finita.

Rimanere nei ricordi degli altri, a noi non serve a nulla, perché tanto siamo morti ed a chi resta, i ricordi, servono solo ad accrescere il dolore ed il vuoto incolmabile.
Si si… lo so, serve tempo…
“Il tempo lenisce le ferite”.

Probabilmente è così.
O magari è un’altra favoletta che ci raccontiamo perché non abbiamo le palle di convivere con i nostri dolori.

domenica 7 settembre 2008

Canta che ti passa

"When I'm feeling sad
I simply remember my favorite things
And then I don't feel so bad
"

My favourite things

Buon ascolto!

martedì 2 settembre 2008

Arrivederci



Ci rivediamo nella prossima vita... tanto ci riconosciamo!

giovedì 28 agosto 2008

W la leggerezza


In questa fase di "ricostruzione", oltre al classico taglio di capelli (molto simbolico), c’è anche una frase che mi sono ripromessa di dirmi spesso quando ci sono delle situazioni personali che non mi piacciono:

“Chi se ne frega!”

E’ incredibile quanto sia liberatorio ripetersela.

lunedì 25 agosto 2008

Fogli bianchi



E’ da un bel po’ che non scrivo, è solo che sono in una fase di rielaborazione della mia vita. Questo Agosto sta finendo, la mia città si sta ripopolando, purtroppo. Il silenzio che regnava per le strade in questi giorni era quello che cercavo. Riuscivo a sentire meglio i miei pensieri. L’assenza, dei tenutari di questa casa, ha facilitato il mio ritrovarmi e capire cosa voglio da me e dalla mia vita. Era un anno che m’ero persa. Sarebbe facile accusare fatti contingenti, in realtà sono stati solo l’alibi per perdermi, ma non la vera causa. La causa era un’altra e la sapevo bene, ma non volevo vederla, perché siamo bravissimi a prenderci per il culo, quando vogliamo. Il silenzio surreale della città, la libertà nella mia casa, hanno permesso che trovassi quell’equilibrio nel caos emotivo che sto vivendo, per ritrovarmi. I passi che dovrò affrontare non saranno facili e provo una sensazione mista tra eccitazione e paura. L’eccitazione è data dal sapere che è tutto ancora da scrivere, che ho foglio e penna per farlo, e che sono LIBERA di scegliere il cammino che voglio percorrere, perché ci sono mille strade e possibilità ancora da scoprire, tutto sta ad iniziare a scrivere. La paura è data dal fatto che ad avere tutta questa libertà di scelta, un po’ ci si sente persi. Da dove cominciare? E se si commettono errori? Saprò cadere e rialzarmi? Ma la sfida è questa, là dove la paura mi frenerà, sarà il momento d’insistere e di andare avanti. Perché non c’è niente di più soddisfacente di affrontare una paura. Magari si perderà, ma non c’è nulla di più angosciante per un essere umano che il rimanere fermi nel punto dove si è. I piedi servono a camminare, non ad ancorarci come radici nella terra. E’ una gioia guardarmi allo specchio e dirmi: “Ben tornata”. Sarà una gioia dirmi, guardandomi allo specchio: “Mi piace quello che sei diventata”.

venerdì 15 agosto 2008

Vagina Trainer

Esistono degli esercizi che le donne posso fare per migliorare la muscolatura vaginale.
Servono anche per aumentare il piacere sessuale durante il coito.
Se non ricordo male ci fu un episodio di Sex and the city in cui ne parlavano.
Nel telefilm era Samantah, che mentre pranzava con le amiche, esercitava i suoi muscoli vaginali e già allora la cosa mi fece molto ridere, ma vedere questo video qua, che spiega come fare, è davvero esilarante!!!


domenica 10 agosto 2008

Hermoso



Hermoso è una parola spagnola, che tradotta in italiano è delizioso. Me l’ha detto una mia amica che vive da anni in Spagna, questo termine qua, quando ha ascoltato la mia teoria sulle “Palle di vetro”. Ci stavamo confrontando su alcuni dubbi esistenziali, su cosa sia giusto fare, su cosa sentiamo, su alcune scelte fatte e sui risultati ottenuti. Chiacchierando le ho raccontato di una mia scelta, che ha portato ad un bel ricordo, che se pur con un po’ di nostalgia per quello che è stato ed ora finito, rifarei uguale, senza rimpianti. Lei mi diceva che magari qualcosa, di quel ricordo, si può ancora recuperare, che magari si può riprendere un filo, ma io le ho risposto “No, non è possibile, sarà la mia seconda palla di vetro.”
“Palla di vetro?” mi chiede lei.
“Si, Palla di vetro.”
“Spiegami.”
E così le ho spiegato la mia teoria sulle Palle di vetro:
“Ricordi quando vivevamo al Miranda? Ricordi quanto ero innamorata di Sandro? Negli ultimi tempi, quando la storia si era ormai esaurita, lui era cambiato, non era più lo stesso, non era la persona di cui mi ero innamorata. Aveva preso una deriva autolesionista, ed io non lo stimavo più, non lo riconoscevo. Quando decisi di andare via dal Miranda, mi era quasi impossibile allontanarmi da Lui e da quel posto, che tanto avevo amato. L’unico modo per andare via, per essere libera, era di accettare che quell’amore restasse dentro di me, per sempre. Così, decisi che i ricordi belli li avrei conservati in una Palla di vetro, dimenticando gli ultimi brutti. Sarebbero restati là, racchiusi e visibili, ma impossibili da toccare. La mia Palla di vetro. L’unico modo per far sì che una cosa che abbiamo tanto amato, ci permetta di lasciarla.”
Stasera ho aggiunto un’altra Palla di vetro, ed adesso sono due.
Quando “feci” la mia prima Palla di vetro, pensavo fosse l’unica. Non avevo contemplato l’ipotesi che nel corso della vita avrei avuto il bisogno di farne altre, anche perché ricordi che valgano la pena, davvero, di essere messi in una Palla di vetro sono pochi.
Eppure sono stata fortunata, ne ho avuto un altro.
E se ci penso, ce n’è ancora un altro, che prima o poi metterò in una Palla di vetro, ma per quello c’è ancora del tempo, ancora non è arrivato il momento.
Così, l’immagine di una vita fatta di Palle di vetro mi rassicura. E'
Hermosa una vita fatta così.
Le vedo là, poggiate su una mensola, l’una di fianco all’altra ed io che guardandole sorrido.

venerdì 1 agosto 2008

Memento

"Quando perdiamo il diritto ad essere diversi, perdiamo il privilegio di essere liberi."


Charles Evans Hughes

lunedì 28 luglio 2008

Una notte più lunga

Da bambina non volevo mai andare a dormire.
Anche se crollavo dal sonno, trovavo mille scuse per restare sveglia.
Andare a dormire mi metteva tristezza, un giorno si concludeva ed io non ne avevo voglia.
Come tutti i bambini non avevo la percezione del domani.
Il “domani” era sempre un qualcosa di lontanissimo.
Avevo la percezione solo di un “adesso”. Tutto quello che esulava da “ora”, per me era lontano e forse irrealizzabile.
Anche da adulta ci sono notti, come questa, in cui non ho voglia di andare a dormire.
Non ho voglia che una giornata, rassicurante, si concluda.
Una notte, questa cosa qua, la dissi ad un ragazzo e parlammo per parecchie ore, sino a quando non ci arrendemmo, abbracciati, alla stanchezza ed al sonno, fu una bella notte.
Quella notte, non volevo dormire perché non mi andava che finisse una cosa bella.
Questa notte, non ho voglia di andare a dormire perché ho paura di domani e di dopo domani e di un futuro a breve.
Ogni giorno che passa, sento più vicino il momento di un distacco doloroso, inevitabile, come lo è il ciclo di una vita che si conclude, ma non per questo più facile da accettare.
Gusto i momenti belli di ogni giorno e per questo vorrei che le giornate durassero di più.
Cerco ogni giorno di essere razionale, di essere serena e pronta, ma porco Dio, non lo sono per nulla, non di notte, non quando sta finendo un giorno e mi attende un altro…

-per questo post, commenti disabilitati-

mercoledì 23 luglio 2008

In un paese di DEFICIENTI

Capita anche questo, nel nostro paese:

La sedia elettrica a un euro
attrazione choc al luna park
Il giostraio: "La gente ne va matta, ho già recuperato l'investimento"


Il gestore di un luna park che ha investito denaro per comprare un gioco del genere, la gente che paga per vedere lo spettacolo, genitori che lo mostrano ai figlioletti, scherzandoci sopra, non sono persone “solo” insensibili, dato che tutt’oggi c’è gente che ancora ci muore sulla sedia elettrica (l’ultima esecuzione, in USA, risale al 20 Giugno 2008… un mese fa! L’uomo si chiamava James Earl Reed), per me sono proprio DEFICIENTI.
Non riesco a spiegarmi, razionalmente, un altro motivo per spendere un euro e vedere una cosa del genere.
Non riesco proprio a spiegarmi, emotivamente, le risate che si sentono in questo video.





Sarà anche solo una simulazione, ma nel vederla mi è venuto un senso di angoscia. Come è possibile che la gente lo prenda per un gioco?
Abito in un paese di DEFICIENTI, non c’è altra spiegazione, ne prendo tristemente atto.




domenica 20 luglio 2008

Campania, linda e pinta?

«Napoli in 58 giorni è tornata in Occidente», queste le parole del presidente del consiglio Silvio Berlusconi al termine del secondo Consiglio dei ministri tenuto a Napoli per annunciare la fine dell'emergenza rifiuti e il mantenimento dell'impegno assunto in campagna elettorale. La domanda che molti si sono posti in queste ore è se queste affermazioni rispondono al vero, se effettivamente è riuscito a sconfiggere un'emergenza che dura da 14 anni e mezzo o se non si tratti invece di una grande operazione di immagine.
Per poter rispondere a questa domanda bisogna intendersi su che cosa è l'emergenza. Se intendiamo solo i rifiuti per le strade, allora possiamo dire che la città di Napoli e gran parte della Regione Campania in queste ore sono liberate dagli indecenti cumuli di immondizia. Ci sono ancora molti comuni della provincia di Napoli e Caserta che presentano delle criticità, ma sono ben lontani dalla situazione di qualche settimana fa. Resta invece del tutto irrisolta l'emergenza legata al deficit strutturale di impiantistica, di pianificazione di interventi tendenti alla riduzione delle quantità di rifiuti. Le misure previste dal governo sono del tutto inadeguate e preoccupanti.
Ma dove sono finiti i rifiuti? I rifiuti giacenti per le strade (circa 30000 tonnellate) sono stati trasferiti in molti siti di stoccaggio temporaneo (probabilmente anche in aree militari) in Germania e in alcune regioni del nord che con il cambio del governo hanno dato la solidarietà negata al precedente esecutivo. Un'altra parte è finita nelle discariche previste nel decreto del maggio 2007 dal governo Prodi e realizzate dal prefetto De Gennaro: Savignano Irpino, S.Arcangelo Trimonte, Serre e Ferrandelle. I rifiuti prodotti quotidianamente (7200 tonnellate) prendono la strada degli impianti di CdR, quelli che dovrebbero dare un combustile per gli inceneritori ma che in realtà continuano a produrre le famose "ecoballe" - depositate in aree di stoccaggio rappresentano un fattore di inquinamento delle terre campane (vale la pena ricordare che attualmente sono stoccate oltre 6 milioni di tonnellate di ecoballe).
Dalla prima grande emergenza del 2001, si sono alternati periodi in cui tutto sembrava "normale" a periodi con città invase dai rifiuti. Ad ogni emergenza si sono susseguite scelte quasi sempre dolorose per le comunità locali e che hanno favorito interessi particolari o delle organizzazioni criminali. Qualche esempio. Emergenza 2001: si fa un gran favore alla Fibe-Impregilo che viene autorizzata a stoccare le "ecoballe" in Campania, con aggravi ambientali e di costi per la collettività, mentre le avrebbe dovute smaltire a proprie spese. Emergenza 2004: termina "miracolosamente" con l'apertura del cantiere dell'inceneritore di Acerra, viene usata la forza. Emergenza 2007: viene aperta la discarica di Serre e viene ampliata la Taverna del Re a Giugliano. Questa volta non è andata meglio: l'emergenza si chiude con il rilancio della politica degli inceneritori, la previsione di discariche in aree protette (Terzigno all'interno del Parco del Vesuvio), l'uso dei militari a presidio degli aree interessate e il bavaglio alla magistratura con l'istituzione della superprocura.
Dal punto di vista strettamente tecnico non c'è nulla di nuovo rispetto al passato. Si continua con la stessa logica che ha ispirato il vecchio piano. Quel piano ha fallito: si basava su due inceneritori, 7 impianti di CdR e le discariche di supporto
Il problema è politico. E c'è da essere molto preoccupati per le conseguenze che le scelte di Berlusconi avranno nei prossimi anni, non solo in Campania, ma in tutto il Paese rispetto alle questioni ambientali. Il modello Campania fatto di violazione sistematica delle normative nazionali ed europee in tema di partecipazione democratica e di salvaguardia ambientale, la risposta esclusivamente industrialista al tema dei rifiuti e quindi inceneritori ovunque (ben 4 in Campania) è un modello da esportare in tutte le altri Regioni, reinserendo il contributo Cip6 (previsto per le fonti rinnovabili) a tutti gli inceneritori.
La preoccupazione nasce dalla constatazione che su questa linea c'è un'ampia convergenza in Parlamento con il Pd, mentre non è ancora matura una opposizione di merito nel Paese. Ma quello che desta maggiore imbarazzo è l'assoluta condivisione delle scelte del governo da parte delle istituzioni locali. Il presidente Bassolino, pur di sopravvivere, plaude all'iniziativa del governo riconoscendogli una maggiore capacità di dialogo rispetto a Prodi (dimenticando che dal 2001 a 2006 avevano già governato insieme contribuendo notevolmente al disastro), si compiace della scomparsa della sinistra dal Parlamento e ritiene indispensabile l'uso della forza per imporre le decisioni.
In questo contesto di grande consociativismo è indispensabile una corretta campagna di informazione e controinformazione per tentare di aprire uno squarcio nella coltre fittissima che si è creata attorno alle iniziative del governo. L'esasperazione dei napoletani ha prodotto l'effetto di accettare qualsiasi cosa pur di non avere più i rifiuti per strada. Ma è proprio da qui che si deve ripartire per recuperare quel rapporto di fiducia con i cittadini che si è completamente lacerato. Si deve ripartire dall'informazione, quell'informazione che viene negata. Dovremmo andare oltre le apparenze, le città pulite, e seguire i rifiuti. Vedere e raccontare dove sono stati stoccati, come vengono trattati, quali imprese lavorano. Un inchiesta che potrebbe aiutare a ricostruire la verità storica di uno dei più grandi scandali nazionali.

di Tommaso Sodano
(fonte Liberazione.it)

Ecco, appunto, è proprio questa convergenza della Destra e del PD ad essere preoccupante.
E' un Bassolino che plaude l'iniziativa del governo, rimanendo incollato alla sua poltrona, che mi fa SCHIFO.
Siamo troppo abituati, noi napoletani, a vedere le emergenze rifiuti che vanno e vengono, a vedere il marciume, momenaneamente, nascosto sotto il "tappeto di casa".
Attendiamo ancora risoluzioni SERIE e DURATURE.

lunedì 14 luglio 2008

Roba che succede in un week end surreale

Guardando il Golfo:

“Bello eh? Se non c’è foschia si vedono anche le Isole.”
“Ah si? E dove?”
“Là, guarda!”
“Le ISOLE??”
“Si certo, perché? Non ci credi che si vedono?”
“Si, certo, ma il mare è dall’altra parte!”
“Uh… C’hai ragione! Merda, allora là non possono essere le isole!”
“Figa, ho come guida turistica, una che non sa nemmeno da che parte sta il mare! Si vedono le ISOLE… sono messo proprio bene!!!”


Attraversamenti pedonali:

“Figa, ma come attraversi la strada? In curva?! Ti prego, possiamo attraversare almeno sulle strisce pedonali?!!”


Scritte sui muri:

(Passando davanti alla Galleria Umberto I)
“Che pirla questo qua! E gli dedicano anche una galleria…roba da matti! Ecco, meno male che qualcuno se n’è accorto!”
“In che senso, scusa?”
“Leggi là…”
e guardando sul muro davanti alla Galleria Umberto I leggo:
- Gaetano Bresci, uno di noi -


Al Bar:

"Dai su, tieni la bolletta che chiediamo il caffè."
"Cos'è che devo tenere?!"
"La bolletta... che c'è? Che hai da guardarmi?"
"La Bolletta?? Figa, tu paghi la luce al bar, e con lo SCONTRINO ordini il caffè alla posta?!!"
"Uuuhhh, e quanto sei nordico! Ordina sto caffè, iamm'!"


Convivenze domestiche:

“Ma cos’è sta puzza? Viene da sotto il letto!”
“E sì, è il cane di mio fratello, s’è messo a dormire lì, ha la dermatite poverino.”
“Oddio, morirò soffocato nel sonno…”
“Tranquillo, ora arriva il cane PIGRO e lo caccia, perché quello è il suo posto per dormire.”
Infatti, tempo due minuti, ed arriva il cane PIGRO.
“Ah bravo Fox, meno male che ci sei te! Oddio, adesso morirò nel sonno per iperventilazione, senti come respira questo qua! Lo so, sincronizzerò mentre dormo il mio respiro con il suo… Dio che STRESS!”
“Dormi, nun ce penzà…”


I Boss di quartiere:

“Sentili, chissà che hanno da abbaiare fuori al balcone, non c’è nessun rumore… Con chi ce l’hanno?”
“Discorsi tra cani, difendono il territorio.”
“Ma da chi, che sono solo loro!!!”
“Appunto, fanno sentire che esistono e che sorvegliano…”
“Il piccoletto è simpatico però, si vede che è intimorito dal cane PIGRO, ma lo stima, lo vede FIGO, penserà: - Ma come è tosto questo qua! Lui si che sa tutto della vita, adesso lo imito! -”

giovedì 10 luglio 2008

Ho un Grillo per capello!

Ecco, io mi sarei stancata degli atteggiamenti manipolatori che ci sono in giro.
Un Grillo, che ogni tanto sale sul palco e spara a zero, proclamandosi portatore del Verbo, con il risultato che sbraita, insulta, agita gli animi, gode come un matto (beato lui) e poi non fa un tubo.
Un Di Pietro che cavalca la scia dell’opposizione, perché un’opposizione reale non c’è al governo, ed allora lui si oppone ad oltranza, manco stesse ancora in un’aula di tribunale. Peccato che poi, da pagnottaro qual è, muta la faccia appena ha qualche strigliata e si rende conto di “averla fatta grossa” (per esempio quando è salito sul palco ad applaudire a favore di Napolitano, attaccato da Grillo).
Un Veltroni che si ostina a definirsi come il portavoce di una “Sinistra riformista”. Ma riformista di che?
Porca miseria la vogliono smettere di far passare il messaggio che SINISTRA è male, che bisogna “riformarla”?!
Si definisca anche lui un pagnottaro, un liberale, o quel che cavolo vuole, ma che la finisca di definirsi appartenente alla SINISTRA.
Allora, m’è venuta in mente questa cosa qui di Gaber:


Qualcuno era comunista perché era nato in Emilia.

Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papà, ... La mamma no.

Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una promessa, la Cina come una poesia, il comunismo come il paradiso terrestre.

Qualcuno era comunista perché si sentiva solo.

Qualcuno era comunista perché aveva avuto un'educazione troppo cattolica.

Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva, la pittura lo esigeva, la letteratura anche: lo esigevano tutti.

Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto.

Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto.

Qualcuno era comunista perché prima (prima, prima...) era fascista.

Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano, ma lontano... (!)

Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona.

Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona...

Qualcuno era comunista perché era ricco, ma amava il popolo...

Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari.

Qualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio.

Qualcuno era comunista perché era così affascinato dagli operai che voleva essere uno di loro.

Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l'operaio.

Qualcuno era comunista perché voleva l'aumento di stipendio.

Qualcuno era comunista perché la rivoluzione?... oggi, no. Domani, forse. Ma dopodomani, sicuramente!

Qualcuno era comunista perché... "la borghesia il proletariato la lotta di classe, cazzo!"...

Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre.

Qualcuno era comunista perché guardava solo RAI3.

Qualcuno era comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione.

Qualcuno era comunista perché voleva statalizzare TUTTO!

Qualcuno era comunista perché non conosceva gli impiegati statali, parastatali e affini...

Qualcuno era comunista perché aveva scambiato il materialismo dialettico per il Vangelo Secondo Lenin.

Qualcuno era comunista perché era convinto di avere dietro di sè la classe operaia.

Qualcuno era comunista perché era più comunista degli altri.

Qualcuno era comunista perché c'era il Grande Partito Comunista.

Qualcuno era comunista malgrado ci fosse il Grande Partito Comunista.

Qualcuno era comunista perché non c'era niente di meglio.

Qualcuno era comunista perché abbiamo avuto il peggiore partito socialista d'Europa!

Qualcuno era comunista perché lo Stato, peggio che da noi, solo l'Uganda...

Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di quarant'anni di governi democristiani incapaci e mafiosi.

Qualcuno era comunista perché Piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l'Italicus, Ustica, eccetera, eccetera, eccetera!...

Qualcuno era comunista perché chi era contro, era comunista!

Qualcuno era comunista perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia!

Qualcuno, qualcuno credeva di essere comunista, e forse era qualcos'altro.

Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana.

Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.

Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo, perché sentiva la necessità di una morale diversa.

Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno.
Era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.

Qualcuno era comunista perché con accanto questo slancio ognuno era come più di se stesso: era come due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana, e dall'altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo, per cambiare veramente la vita.

No, niente rimpianti. Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare, come dei gabbiani ipotetici.

E ora?
Anche ora ci si sente in due: da una parte l'uomo inserito, che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana, e dall'altra il gabbiano, senza più neanche l'intenzione del volo. Perché ormai il sogno si è rattrappito.
Due miserie in un corpo solo.


Beh, io l’intenzione di VOLO ce l’ho ancora, e questa gentaglia me la fa crescere ogni momento di più.
Il sogno non è rattrappito, oggi più che mai, DEVE ESISTERE per diventare una REALTA’!

mercoledì 9 luglio 2008

Across the universe

Se siete amanti dei Beatles, se vi piacciono i musical, se avete sognato ogni tanto di vivere negli anni ’60 pieni di fermenti politici e ideologici, ecco questo film vedetevelo: Across the universe.
E’ come se fosse un lungo videoclip con bellissimi effetti e con una storia che tocca un po’ i grandi temi di quegli anni: la guerra in Vietnam, le lotte di Martin Luther King, i movimenti pacifisti, la vita nelle comuni.
Un film, nel suo insieme stranissimo, ma che si fa guardare ed ascoltare tutto d’un fiato.
Se poi leggete qua, prima di vederlo, magari trovate delle citazioni che potrebbero sfuggirvi.



martedì 8 luglio 2008

Messaggi al vetriolo

A volte ritornano, e scelgono i periodi peggiori:

“Tanti dolci baci…sei sempre nei miei pensieri!”

“Grazie, tu non più. Buena suerte.”

E’ che tiri, tiri, la corda, poi una si scoccia.
Ho già troppi pesi sulle spalle e nell’anima in questo periodo, via la zavorra inutile.

mercoledì 2 luglio 2008

Ho bisogno dell' attimo



Che maledizione, certe volte, quel fuoco che ti arde dentro, che ti fa precorrere i tempi. Ti fa vivere una situazione in maniera sproporzionata, perché già pensi a cosa potrebbe accadere, nel bene e nel male. Troppo spesso si dimentica il presente, l’attimo. Bisognerebbe spegnere il cervello e vivere in quell’istante che si vive, nell’attimo esatto in cui si presenta come futuro, già diventando passato. E’ quell’istante, infinitesimale, che spesso sfugge. Quante cose cambierebbero se si vivesse solo in quel momento. Le gioie sarebbero più sentite perché totalmente concentrati su di esse, i dolori leniti e le paure passerebbero in fretta. Se almeno riuscissimo a godere di quell’istante che viviamo, nell’istante in cui lo viviamo. “Carpe diem” non significa, solo, non lasciarsi scappare occasioni, significa proprio, a mio parere, assaporare l’attimo, viverlo, in modo che possa durare il giusto tempo: quella pausa tra il passato ed il futuro. E cosa accadrebbe se si riuscisse a coglierlo? Il corpo darebbe nuove sensazioni. Sentiremmo il nostro respiro, il calore che emaniamo, le leggere sensazioni che ci vengono trasmesse e di cui spesso ci dimentichiamo. Abbiamo perso l’abitudine del “qui ed ora”, siamo sempre un passo indietro o un passo avanti. Così mi ritrovo a pensare a mille ipotesi per il cane PIGRO, e certe volte a fasciarmi la testa prima ancora di rompermela. Mi domando quando ho smesso di pensare all’attimo, ma ci sono mai riuscita in vita mia, a vivermelo? Viviamo con la paura di perderlo quell’attimo, e così, in quel momento esatto, già lo stiamo perdendo. In questo momento ho bisogno di attimi.

PS: no fateci caso, il caldo ha fritto i pochi neuroni sani…

domenica 29 giugno 2008

Elisewinfox e Claudia

Da un paio di giorni, avevo difficoltà con MSN, mi negava l’accesso, sempre, qualunque soluzione alternativa provassi. Ho pensato, allora, che qualche imbecille mi avesse fregato la password.
Decido, oggi, di contattare il supporto tecnico di hotmail, per risolvere il problema.
Mi risponde in breve tempo,via mail, una gentile operatrice (in rosso i miei pensieri mentre leggevo):

“Cara Elisewinfox,
Grazie di aver contattato il Servizio Supporto Tecnico Windows Live ID. Il mio nome è Claudia e avrò il piacere di assisterti in questa giornata. --> Ah bene, meno male che è arrivata Claudia!

Da quanto ho capito stai riscontrando delle difficoltà ad accedere alla tua casella di posta elettronica xxyyzz@hotmail.com Mi scuso per il disagio che ciò ti ha causato, perché so che e molto importante per te. --> Ma, veramente volevo solo fare un po’ di cazzeggio al pc, però se dici che è molto importante per me, ci posso anche credere. Il punto, cara Claudia, è che se m’hanno fregato la password, un po’ m’incazzo, è come se entrassero i ladri in casa mia, mi sento un po’ violata, ecco vorrei ottenere di nuovo le mie cose, se fosse possibile e se no, amen.

Come non puoi reimpostare la tua password on line, giacché il tuo account è stato manomesso, ti prego di rispondere queste domande perché è necessario rispondere "tutte" le domande, nessuna deve rimanere senza risposta. Sono imprescindibili per sapere se sei il proprietario del tuo account. --> OK, hai ragione Claudia, sarò collaborativa, gli incastreremo quei BASTARDI! Risponderò a “tutte” le domande che mi farai! … Claudia ,ma sono assaje?

Le domande sono:

a) Nome d'inizio sessione Windows Live ID (indirizzo e-mail con inconvenienti): --> OK, ce l’ho!

b) Nome e Cognome: --> Già ho il primo dubbio, Claudia, vuoi che ti dia i miei dati reali? No, perché io quando mi iscrivo a qualche sito metto sempre nomi fittizzi e fasulli, mi diverto a giocarci con i nomi. Per esempio: Rompi Palle, Bianca Neve, Naso Fine, etc etc… Mica mi ricordo quale ho usato per l’iscrizione su hotmail…Vabbè, leggiamo la prossima, magari sono più preparata. Coraggio, Claudia, spara!

c) Data di nascita (mese/giorno/anno ): --> OK, ce l’ho! (non mi tolgo mai gli anni, almeno non ancora)

d) Paese o regione: --> Ce la posso fare, anche questa ce l’ho! Claudia, io e te siamo un team perfetto, filiamo come una scheggia!

e) Provincia o Stato (se corrisponde): --> OK, te lo posso anche dire quello!

f) CAP o Zip Code: --> Si, ci siamo, anche questo te lo posso dire!

Ma avevo cantato vittoria troppo presto, dopo questa domanda, Claudia ha iniziato a sparare a zero!

g) Elenco degl'indirizzi IP dei computer che usi frequentemente per accedere alla tua casella di posta elettronica (ufficio, casa, ecc.). Per sapere l' IP del computer, vai su http://www.whatismyip.com , e potrai vedere l'indirizzo IP sotto il testo "Your IP Is": --> Oddio, vuoi sapere il mio IP??? Mmm… non sarà un po’ troppo personale come informazione?

h) Risposta alla domanda segreta: --> scusa eh, ma che è un trabocchetto? La risposta alla domanda segreta non è la password stessa? Claudia, mi stai sfottendo? Mi vuoi mettere in difficoltà??? Perché non mi scrivi direttamente, digita la password?!

i) Indirizzo di posta elettronica alternativo: --> mo mi sei diventata antipatica, non so se ho voglia di darti tutta questa confidenza, eh…

j) Nome del fornitore dei servizi Internet (in ufficio, casa, ecc.): --> sono offesa, e m’hai scocciato con tutte ste domande, miiiii, e che ci vuole per riavere un account, una domanda in carta da bollo? Prima non li proteggete bene, e poi volete che noi poveri utenti ci perdiamo un pomeriggio per riaverlo?

k) Data e ora dell'ultima volta in cui ti sei collegato senza inconvenienti: --> Claudia, ma ti droghi?

l) Data approssimativa alla creazione dell'indirizzo e-mail (mese/giorno/anno): --> Mi sa di si, ed è anche uno buono, me lo consigli?

Informazione addizionale per constatare che sei il proprietario: --> Ah ecco, perché dimmi ci sarebbe un fesso che si mette a rispondere a tutte ste domande, e non è neanche il proprietario! Vabbè, vediamo ste altre “domande aggiuntive”. Ti avverto, Claudia, che se mi chiedi quante volte vado al bagno, lasciando il MSN acceso, potrei non essere precisa sulla risposta!

a) Cartelle personalizzate.(invia tutte le informazioni possibili) --> Uff,attacco con la settimana enigmistica, che è più divertente.

b) Elenco contatti (nomi degl'indirizzi di posta elettronica). xxx@hotmail.com --> Gesù, ma tu davvero fai??? E come me li ricordo “tutti” i contatti, e soprattutto, “tutti i loro indirizzi mail!”. Tu stai fuori, Claudia, ti consiglio una beauty farm per rilassarti un po’.

c) "Oggetto" di alcuni messaggi che possiedi nella posta in arrivo oppure nelle cartelle: --> Ma scherzi eh? Dov’è la telecamera, che faccio un bel sorriso?!!

Windows Live Messenger

a) Elenco contatti (nomi degl'indirizzi di posta elettronica). xxx@hotmail.com --> sempre come sopra, beauty farm, un soggiorno bello lungo però eh…!

b) Nome visualizzato sul Windows Live Messenger --> ti stavo rispondendo in maniera scurrile, ma sorvolo… Penso che m’è passata la voglia di riavere il vecchio account, e se l’intento era di scoraggiarmi, Claudia, ci sei riuscita!

PS: L’account MSN, comunque, ora funge:
a) Claudia è riuscita ad attivarlo anche senza le mie informazioni, poiché mi sono rifiutata di rispondere a domande così deliranti, perché è vero che la mia memoria è labile, ma sfido chiunque a ricordarsi gli indirizzi mail di tutti i propri contatti, oppure l'"oggetto" di alcuni messaggi!
b) Quelle domande erano solo una presa per i fondelli, da parte della mattacchiona Claudia, un modo per divertirsi mentre smanettava per riattivarmi l'account.
c) Era un falso allarme, nessuno ha attentato alla virtù del mio account, che è ancora immacolato (cosa molto plausibile) ed io mi sono allarmata inutilmente.
Ad ogni modo, se mi vedrete scomparire da MSN, sappiate che è perché Claudia non avrà gradito i miei commenti alla sua mail.